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Piogge, allagamenti e il paradosso dei sindaci che vogliono cementificare ma chiedono i bacini di laminazione

Le piogge di questi giorni hanno messo in difficoltà diversi territori, per questo i sindaci chiedono che siano finanziate opere a tutela del territorio mentre però vorrebbero autorizzare nuove lottizzazioni

Il Comitato spontaneo Monteortone non molla sul tema della difesa del territorio in giornate dove è questo è stato messo a dura prova. Per questo hanno diffuso una nota stampa che va a evidenziare quanto sia per lo meno contraddittorio chiedere interventi come la creazione di bacini di laminazione ma allo stesso tempo spingere per nuove lottizzazioni e nuovo cemento. Nella fattispecie la nota si rivolge ai sindaci di Teolo e di Abano Terme che in questi mesi sono alle prese con opere non sempre viste di buon occhio da chi è particolarmente sensibile ai temi ambientali. 

«Tutto secondo copione, passata la grande paura, quantizzati i danni ecco che arriva il j’accuse dei Sindaci dei territori che sono stati interessati dalle esondazioni, primo fra tutti il Sindaco di Teolo. Le tematiche sono sempre le stesse mancano i bacini di laminazione, ci sono i progetti ma non i fondi. In realtà ci sono almeno altri due problemi importanti: 1) l’inadeguatezza dell’operato delle amministrazioni nella pianificazione urbanistica dei territori soprattutto in ottica “climate change”, 2) l’altrettanta inadeguatezza degli enti sovracomunali preposti al controllo della pianificazione urbanistica locale. Due semplici esempi per spiegare le nostre affermazioni:
La mega-lotizzazione ex-cima che prevedeva di impermeabilizzare 90.000 mq di terreno in zona Monteortone ai confini tra Teolo ed Abano, in questi giorni coperti di acqua, è stata autorizzata sia dall’Ente Parco Colli, che per altro ha una copiosa documentazione sul rischio idraulico della zona, che dal Genio Civile di Padova, dal Settore Urbanistica della Provincia di Padova e dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione. Con questo non volgiamo dire che questi organismi abbiano fatto un cattivo “burocrate” lavoro, anzi noi del Comitato spontaneo Monteortone che conosciamo bene questo dossier confermiamo che sono stati molto zelanti e veloci nelle loro risposte. In realtà si sono basati per i loro burocratici pareri sulla documentazione relativa alla valutazione della varianza idraulica presentata da un tecnico incaricato dall’azienda Luna s.r.l., la stessa azienda che ha presentato il progetto di lottizzazione della zona», attaccano dal Comitato. 

«Lo scolo del Rialto e le sue esondazioni anche in zona ex Cima sono oggi evidenti a tutti, ma gli amministratori di Teolo si affidano sempre a valutazioni tecniche esterne e di parte. La realtà fattuale di questi giorni smentisce la mancanza di rischio idraulico nella zona ex-cima autocertificata dai professionisti incaricati dalla proprietà. Nulla hanno servito nemmeno le numerose osservazioni presentate dai cittadini nel maggio scorso, che oltre a portare documentazione fotografica in cui si vedevano chiare le esondazioni degli anni passati, evidenziavano il rischio, una volta che sarà coibentata l’area con le costruzioni, di esondazioni importanti nel vicino quartiere di Monteortone di Abano T. I fatti di questi giorni sono la conferma “vera” di quanto già scritto nelle osservazioni presentate al comune di Teolo che non hanno avuto alcun seguito, nemmeno lette in Consiglio Comunale», evidenziano dal Comitato. 

Non c'è solo il comune di Teolo ma anche quello di Abano Terme, che attira le attenzioni del Comitato. «Secondo esempio: è in itinere un progetto, in via Cesare Battisti, di insediamento di nuovi capannoni della ditta Templari che, se approvato, andrà a coibentare circa 23.000 mq. di terreno agricolo. Il progetto ha già ottenuto l’approvazione dalla conferenza dei servizi, quindi tutti i pareri sovracomunali, e come per il precedente caso è stata presentata la richiesta di assoggettabilità alla VAS sempre dall’azienda privata. Anche in questo caso lo scolo di via del Gallo, in questi giorni, ha dimostrato l’importante rischio idraulico presente nella zona e le problematiche reali che potrebbero intervenire con nuove costruzioni e coibentazioni di terreno agricolo.
Riteniamo che i Sindaci, in quanto amministratori pubblici, dovrebbero guardare all'interesse pubblico, alla tutela del territorio, alla sicurezza idraulica, tutelando i propri cittadini, le loro abitazioni e le loro attività; il caso recente dei danni alle persone e alle loro proprietà, dovuti alle inondazioni emiliane, dovrebbe essere ancora ben chiaro nelle nostre menti. Invece sono più orientati alla tutela di interessi di pochi privati che hanno un unico obiettivo il profitto a scapito dei luoghi e delle persone che vi abitano».

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