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Domenica, 28 Aprile 2024
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Emigrazione, ricerca dell'identità: è "Fino dall'inizio", romanzo d'esordio di Alessandro Busi

Un lavoro che deve molto, nella sua genesi, proprio alla città di Padova e che vi è in parte ambientato, tra corso Milano, piazza Mazzini, la stazione dei pullman, e poi le Riviere, Prato della Valle, piazzale Santa Croce

Una storia di emigrazione, un viaggio alla scoperta di sé stessi, la ricerca della propria identità nell’altro. È stato da poco pubblicato il romanzo d’esordio di Alessandro Busi, originario di Brescia ma da anni residente a Padova.

Il libro

“Fino all’inizio” è edito da Pièdimosca edizioni ed è il romanzo d’esordio dello psicologo e psicoterapeuta bresciano, ma padovano d'adozione, Alessandro Busi. Un lavoro che deve molto, nella sua genesi, proprio alla città di Padova e che vi è in parte ambientato, tra corso Milano, piazza Mazzini, la stazione dei pullman, e poi le Riviere, Prato della Valle, piazzale Santa Croce. «Qui, dove ormai vivo e lavoro stabilmente da anni – spiega – ho avuto l'occasione di conoscere Paolo Zardi: è nata una bella amicizia e una collaborazione che ha portato a diverse attività insieme e alla nascita di un vero e proprio gruppo di autori e lettori in continuo confronto». Una sorta di laboratorio permanente che ha catalizzato e stimolato nuove energie, tanto che ormai si può parlare di una vera e propria nuova scena letteraria padovana, «con autori interessanti come Germana Urbani, Enrico Prevedello, MartaFornasiero, Andrea Siviero e altri ancora. Anche grazie alla presenza di un centro culturale come la Libreria Zabarella, un vero e proprio punto di riferimento per la città». È da questo contesto che ha tratto linfa la produzione di Busi, che negli ultimi anni ha pubblicato racconti su varie riviste letterarie fra cui Grafemi, Tuffi, Tre Racconti, inutile, Altri Animali, Risme, Split, Clean, Fillide, I Libri Degli Altri, Atomi e Il rifugio dell’ircocervo. E settepagine, la rivista della giovane casa editrice pièdimosca. «Anche questo incontro è una fortunata conseguenza di questo clima culturale che si respira a Padova – prosegue Busi – perché, con alcuni ex partecipanti di un corso di scrittura che ho tenuto insieme a Paolo Zardi nel 2018 alla libreria Limerick, ci siamo 'sfidati' a scrivere su temi specifici. Io ho proposto un testo che è poi finito nella rivista di pièdimosca, che ho conosciuto in quell'occasione e che ha creduto nel mio lavoro e mi ha dato la possibilità di esordire con il mio romanzo». Un testo, questo, ambientato in un presente alternativo in cui gli attentati terroristici – dalle matrici più disparate – sono linguaggio quotidiano e in cui Luca, il protagonista di Fino all'inizio, è un trentenne padovano che vive nell’ossessione, nella paranoia che un attentato possa nascondersi ovunque, anche nella cassetta delle lettere che esplode per un botto di Capodanno. L’Europa è un campo minato, nel romanzo di Busi, e forse gli Stati Uniti sono il luogo giusto per provare a ricominciare. Ma in questo mondo neanche andarsene è una cosa semplice, e Luca parte da clandestino. Nel viaggio non è solo. C’è una presenza, così almeno pare nel buio cui Luca è costretto. Porta il nome di Marta, anche lei scappa; che sia o meno lì per farsi esplodere è il pensiero fisso di Luca mentre, senza potersi vedere, a tentoni, i due si scoprono, in un gioco di fiducia e sospetto, di speranze e paure, di bisogno e di cura. 

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