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Martedì, 30 Aprile 2024
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Un altro suicidio a Montorio a pochi giorni dalla visita del sottosegretario Ostellari

Ancora un suicidio nel carcere dove sono detenuti Valentina Boscaro, Massimo Zen e Filippo Turetta. Giusto il 12 gennaio la visita del senatore Andrea Ostellariche era stato nel penitenziario veronese a seguito di un altro caso analogo

Un numero impressionante che va aggiornandosi ancora. Sono già19 morti nei primi 23 giorni dell’anno, nelle carceri italiane. L'ultimo decesso è di queste ore, ancora nel carcere di Montorio, ancora un detenuto che si toglie la vita. Solo pochi giorni fa c'era stata la visita del senatore Ostellari, Sottosegretario di Stato alla Giustizia con delega al Trattamento dei detenuti, e a poche ore di distanza il richiamo del Garante nazionale per i detenuti «di fronte al rischio di violazione dei diritti delle persone e alla necessità di provvedimenti urgenti». 

La notizia dell'ennesimo suicidio è stata data dall'associazione Sbarre di Zucchero, che in questi mesi sta contribuendo non poco a far emergere quelle che sono le criticità del carcere veronese. «Un sessantenne italiano, detenuto dallo scorso novembre in terza sezione, si è impiccato», fanno sapere. L'associazione mette in risalto anche il confronto politico in atto sull'argomento, anche nello stesso centro destra. «Ora risuonano ancora più sgradevoli le parole del Ministro Nordio che, rispondendo all’interrogazione dell’onorevole Flavio Tosi, ha catalogato i suicidi dietro le sbarre come una malattia incurabile che dobbiamo accettare». Per questo motivo, per protestare anche contro il ministro Nordio oltre che denunciare le condizioni dei detenuti a Montorio, hanno lanciato un'iniziativa: «Sbarre di Zucchero non ci sta e lo ribadisce a gran voce che non è più accettabile che le persone sotto la custodia e la responsabilità dello Stato si tolgano la vita con questa drammatica frequenza. E lo ribadiremo domenica 28 gennaio al presidio organizzato per il pomeriggio davanti ai cancelli di un carcere, quello di Verona, che negli ultimi mesi è diventato la tomba di troppe persone».

«La tendenza al sovraffollamento - sottolinea il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, costituito in Collegio con il Presidente Mauro Palma e i Componenti Daniela De Robert ed Emilia Rossi - senza battute d’arresto è fenomeno in atto da un anno, con una progressione preoccupante rispetto agli anni precedenti: se alla fine del 2022 la popolazione detenuta era aumentata di circa 2000 unità rispetto a dicembre del 2021, l’aumento registrato al 30 dicembre 2023 è esattamente del doppio, con circa 4000 persone detenute in più. Negli ultimi tre mesi (dal 14 ottobre al 14 gennaio) l’aumento è stato di 1196 presenze, quindi, quasi 400 al mese». Si tocca anche il tema del sovraffollamento. «L’indice attuale dell’affollamento delle carceri italiane, alla data del 14 gennaio 2024, è del 127,54%: 60.328 persone detenute, 13.000 in più rispetto ai 47.300 posti disponibili, con punte di sovraffollamento del 232,10% nella Casa circondariale di San Vittore a Milano, del 204,95% nella Casa circondariale di Canton Mombello a Brescia, del 204,44% in quella di Lodi, 195,36 in quella di Foggia».  Una questione che si trascina da decenni, quello dell'inadeguatezza delle strutture carcerarie. «Il Garante nazionale segnala, quindi, a tutte le Autorità responsabili, che lo stato di sovraffollamento degli Istituti penitenziari italiani non può attendere i tempi di progetti edilizi di diverso genere e non è colmato dalla realizzazione dei nuovi 8 padiglioni inseriti dal precedente Governo nel PNRR, poiché essi potranno ospitare non più di 640 persone: una goccia rispetto all’eccedenza attuale di 13.000 detenuti rispetto ai posti disponibili». 

Sull'argomento, drammaticamente caldo, si è espresso anche Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria: «Il Ministro Nordio e il Governo Meloni prendano atto della perdurante emergenza in essere e intervengano subito con un decreto carceri per potenziare concretamente gli organici di tutte le figure professionali, in primis della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, e deflazionare la densità detentiva, prossima al 130 per cento, anche mediante una gestione esclusivamente sanitaria dei detenuti malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti, e il Parlamento approvi una legge delega per la riforma complessiva dell’apparato d’esecuzione penale, con la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria. Ogni ora che passa vanamente non fa altro che alimentare la tragica conta dei morti».

Nel carcere veronese dal 25 novembre c'è entrato Filippo Turetta, l'assassino di Giulia Cecchettin, e da quel giorno tutta Italia conosce il carcere di Montorio. Due sezioni, una maschile e una femminile, dove è detenuta anche Valentina Boscaro che deve scontare 24 anni di reclusione per aver ucciso con una pugnalata al cuore Mattia Caruso ad Abano Terme la notte del 25 settembre 2022. A Montorio è detenuto anche Massimo Zen, l'ex guardia giurata di Cittadella condannato a 9 anni e 6 mesi per omicidio volontario dopo aver sparato a un ladro in fuga uccidendolo il 22 aprile 2017.  

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