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Telefonate senza limiti, spazi per colloqui intimi: «Affetti fondamentali per prevenire i suicidi in carcere»

Il commento di Rossella Favero di Ristretti Orizzonti alle parole del capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, che in audizione davanti alla Commissione giustizia della Camera, si è espresso sull'applicazione della sentenza della Consulta sul diritto dei detenuti

«Ad avviso del Dap, le telefonate dei detenuti con i familiari e gli affetti sono un elemento del trattamento, già adesso il direttore del carcere ha la possibilità di autorizzare anche cento telefonate al giorno, la nostra proposta non prevede limiti al numero di telefonate». Lo ha detto il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Giovanni Russo in audizione davanti alla Commissione giustizia della Camera, con riferimento all'applicazione della sentenza della Consulta sul diritto dei detenuti alla vita affettiva e a una maggiore privacy negli incontri con i loro cari. Giovanni Russo, ha comunicato inoltre che il Dap è favorevole alla liberalizzazione delle telefonate per tutte le persone detenute, ad esclusione solo di chi è sottoposto al regime del 41-bis sottolineando tra l’altro che già oggi un direttore ne può concedere “anche cento al giorno”. Quanto all’opportunità dei colloqui intimi senza controllo visivo, è previsto che a breve verrà avviata una sperimentazione. «Finalmente una buona notizia», commenta Ornella Favero della redazione di Ristretti Orizzonti. 

«Dare finalmente la possibilità dei colloqui intimi e allargare le telefonate è un passaggio importantissimo. Il capo del Dap ha dichiarato che si possono concederne anche 100 al giorno. Il Dap è favorevole alla massima liberalizzazione delle telefonate e questo va nella direzione di rendere i luoghi di detenzione più dignitosi». Favero ricorda che al Due Palazzi su questo aspetto c'è sempre stata parecchia disponibilità da parte della direzione. «Quello di Padova è uno dei pochi carceri in cui nel momento della pandemia eravamo riusciti a mantenere la telefonata quotidiana per tutti, in considerazione del fatto che a quel punto l'emergenza non era il Covid ma la situazione nelle carceri», ricorda Favero evidenziando come questo tipo di possibilità abbia aiutato i detenuti in un momento così difficile. Non è stato così in molte altre carceri italiane.

Oltre alle telefonate c'è però qualcosa di più. «Si ta lavorando sul trovare spazi per attrezzare delle strutture prefabbricate dove consentire, per alcune ore, colloqui "intimi" tra marito e moglie, senza controllo visivo. Anche questo ha sancito la Corte Costituzionale con una sentenza dell'ottobre 2024 e anche su questo si sta lavorando. La legge la faranno ma in attesa che ci sia promulgata comunque si può cominciare a  concedere "colloqui" intimi perché questo lo prevede già la sentenza». Sarebbe una svolta epocale. «Per tre significative realtà del Volontariato, la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Ristretti Orizzonti e Sbarre di Zucchero, che hanno raccolto firme, chiesto con forza ai direttori un ampliamento del numero di telefonate e colloqui, si sono battute per le telefonate libere e i colloqui intimi riservati, le parole del Capo del DAP sono una boccata di ossigeno, e anche la conferma che quello degli affetti è il terreno fondamentale anche per la prevenzione dei suicidi». In meno di due mesi  nel 2024 si sono già registrati 20 suicidi in carcere, un'emergenza che sembra non finire mai. Nel 2022 si è raggiunto addirittura il numero di 84 detenuti che si sono tolti la vita, ma anche il dato del 2023 è davvero drammatico. Sono stateinfatti ben 69 le persone detenute che si sono tolte la vita. 

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