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Cantieri del tram: chiude per tre mesi via Gozzi, una delle arterie principali della città

Inizia la fase in cui i disagi legati ai lavori della seconda linea potrebbero essere pesanti. Raggiungere via Tommaseo da via Trieste potrebbe mettere in ginocchio l'area interna tra via Scrovegni e via Bassi

Prenderanno il via la settimana prossima i primi lavori per la realizzazione della piattaforma tranviaria su strada. Dopo i lavori nell’area del liceo Cornaro e della passeggiata Bianchini, si inizia su strada, in via Gozzi, con i lavori di quello che sarà l’ultimo tratto della linea Sir3, dove si collegherà con la Sir2 per arrivare in stazione. Il cantiere prenderà il via mercoledì 15 e per i primi giorni interesserà solamente l’area in corrispondenza dell’attraversamento pedonale all’incrocio tra via Gozzi e via Tommaseo. Per i primi giorni sarà quindi impossibile svoltare sua via Gozzi da via Tommaseo, sia per chi arriva dalla stazione che per chi arriva dalla fiera, ma resterà invariata la viabilità su via Gozzi che sarà quindi percorribile da via Trieste verso via Tommaseo. 

La viabilità

Da lunedì 20 invece verrà chiusa tutta via Gozzi: da via Trieste fino a via Tommaseo, con l’esclusione dell’ultimo tratto verso la Chiesa della Pace, dove sarà possibile fare inversione per chi arriva da via Tommaseo e non può proseguire dritto verso la stazione che, ricordiamo, è corsia preferenziale. La chiusura durerà circa tre mesi e dopo il primo mese verrà anche ripristinata l’immissione su via Gozzi da via Rezzonico. La viabilità sul lato di via Scrovegni rimane sostanzialmente invariata. Gli autobus saranno deviati in via Valeri e verso via Bassi, e nei prossimi giorni verranno date tutte le precise indicazioni all’utenza, mentre il capolinea dell’autobus numero 5 sarà spostato in stazione e non più alla rotonda di via San Massimo. 

Le parole dell'assessore alla mobilità, Andrea Ragona

«Abbiamo deciso di chiudere tutta la strada e non una carreggiata alla volta perché questo velocizza di molto i lavori anche perché via Gozzi è un tratto in cui, a differenza di altri tratti, questo è possibile - assicura Ragona - .I primi giorni di cantiere verranno realizzati anche degli interventi sui sottoservizi, legati al Sir2, ma abbiamo deciso di unire questi due interventi per ottimizzare le aree di cantiere. Dalla prossima settimana saranno quindi cinque le zone dove stanno procedendo i lavori del Sir3: la zona della ciclopedonale da via Sografi fino a via Canestrini, da via Canestrini fino al ponte, quindi l’area attorno al liceo Cornaro, il nuovo ponte di Voltabarozzo, il capolinea e via Gozzi. Con il mese di gennaio, prenderà il via un sesto, quello di via Sografi. Siamo consapevoli del fatto che inevitabilmente ci saranno dei disagi nei prossimi anni, ma stiamo dando il massimo impegno per ottimizzare e lavorare sulla velocità dei cantieri, e lo abbiamo fatto anche su via Gozzi, garantendo la realizzazione nel tempo più breve possibile. Per questo ringrazio nuovamente le imprese e tutte le persone che stanno lavorando a quest’opera per il grande lavoro di squadra e gli obiettivi comuni. La grande trasformazione che la città vivrà nei prossimi anni, con la realizzazione di Smart, e il grande cambiamento che stiamo costruendo, inevitabilmente impatterà sulle abitudini delle persone, ma vale sempre la pena di ricordare che lo facciamo per avere un sistema di trasporto pubblico efficiente e all’altezza di una città europea. Smart è un investimento da mezzo miliardo, un’infrastruttura con 35 km di rotaia, dove viaggeranno 55 mezzi, che effettueranno fino a 450 corse al giorno e che consentiranno ogni ora a 12 mila persone di spostarsi senza utilizzare mezzi privati e inquinanti. Quando sarà in funzione potrà trasportare fino a 144 mila persone al giorno e circa 20 milioni di persone all’anno, rivoluzionando il nostro modo di vivere la città. Sulla sola tratta Stazione – Voltabarozzo ci consentirà di ridurre il traffico del 42%, con un netto miglioramento della vita per tutti. Grazie alla riduzione del traffico privato e al maggior numero di piste ciclabili, miglioreranno la qualità della vita e la viabilità per tutti, anche per chi continuerà ad utilizzare l’auto privata»

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