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Zanoni, Pd: «Pene più severe per chi uccide gli animali»

Il consigliere regionale Andrea Zanoni che sollecita anche la Regione a giocare un ruolo positivo nello sradicare l’idea che gli animali «siano esseri a completa disposizione dei bisogni o dei capricci dell’uomo»

«Il caso dell’agricoltore di Lozzo Atestino, nel padovano, che avrebbe preso a fucilate il cane del vicino, reo di aver sconfinato sul suo terreno, deve riaccendere il dibattito sulle pene da somministrare a chi uccide animali senza motivo. In questo senso mi trovo perfettamente d’accordo con l’onorevole Brambilla circa la necessità di inasprire le sanzioni». Così il consigliere regionale Andrea Zanoni (Pd) che sollecita anche la Regione a giocare un ruolo positivo nello sradicare l’idea che gli animali siano esseri a completa disposizione dei bisogni o dei capricci dell’uomo. L’agricoltore in questione, indagato a piede libero, si difende affermando di aver sparato ad una nutria che stava rovinando il suo lavoro e non al cane, e di non dover rendere conto a nessuno di quanto fa nel proprio fondo». Un gesto crudele e gratuito quello compiuto dall'uomo, che non ha giustificazioni, che ha molto colpito. 

«Le indagini faranno il loro corso – aggiunge Zanoni – di certo è da più di trent’anni che la legislazione europea qualifica tutti gli animali come essere senzienti, come tali soggetti di diritti il primo dei quali è di condurre una vita priva di sofferenze. L’idea di poterne disporne a proprio piacimento oltre che disumana è anche contro legge. Vanno pertanto previste da parte del Parlamento delle pene che siano in grado di funzionare da deterrente efficace. Non di rado, poi, l’uso delle armi da fuoco nelle campagne dà luogo a incidenti che possono coinvolgere persone. Al di là di quello che sarà la verità giudiziaria, dunque, da questa vicenda emerge una irresponsabilità grave e preoccupante». 

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