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Cronaca Pernumia

295mila euro dalla Fondazione Celeghin al centro d'eccellenza europeo per la neurochirugia

I contributi arrivano dalla VI edizione della maratona ciclistica Da Santo a Santo e saranno destinati al Besta Neurosim Center per la formazione e all’addestramento di medici neurochirurghi

Ancora una volta protagonista della beneficenza a Padova è la Fondazione Celeghin, che già finanzia progetti a Padova e in varie altre città italiane per circa un milione di euro.

La donazione

Il Besta NeuroSim Center (BNSC), primo centro di formazione e simulazione neurochirurgica d’Europa, nato da una idea di Francesco DiMeco, capo Dipartimento della Neurochirurgia del Besta, ha ricevuto una donazione di duecentonovantacinqu mila euro dalla Fondazione Giovanni Celeghin Onlus di Padova che dal 2012 opera con l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare progetti di ricerca scientifica sui tumori cerebrali.

Obiettivo: sensibilizzazione

«Siamo davvero molto grati alla Fondazione Celeghin per la vicinanza ed il sostegno al nostro Istituto - spiega Andrea Gambini, Presidente della Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta - e sarà mio impegno attivare campagne di promozione per sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di ottenere donazioni da cittadini privati, aziende italiane e fondazioni».

«Crediamo nel valore della formazione e dell’addestramento»

«È dall’incontro con Alessandro Perin, neurochirurgo e direttore scientifico del BNSC, che siamo entrati in contatto con realtà neurochirurgica del Besta e del centro di formazione e di addestramento unico in Europa. Noi crediamo fortemente nel valore della formazione e dell’addestramento in questo settore e per questo, grazie ai contributi raccolti con la Da Santo a Santo, la nostra maratona ciclistica arrivata ormai alla sesta edizione, abbiamo deciso di finanziare le attività di ricerca e cura del BNSC». Afferma Annalisa Celeghin, Presidente della Fondazione.

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Annalisa e Fabio Celeghin

«La sicurezza del paziente è al centro»

Il BNSC si pone anche come il centro di simulazione meglio equipaggiato al mondo in quanto dotato di simulatori neurochirurgici, con sofisticata tecnologia. Dichiara Francesco DiMeco, capo del Dipartitimento di Neuroghirurgia dell’Istituto Carlo Besta: «La sicurezza del paziente è al centro della nostra attività di cura. Il centro ha importato alcuni protocolli di successo direttamente dal settore aeronautico. Consapevoli delle evidenti analogie esistenti tra cabina di pilotaggio e sala operatoria (ambiente complesso, teamwork, stress exposure, time pressure, risk taking, etc), gli algoritmi propri dell’aeronautica sono stati declinati in ambito neurochirurgico mutuando i sistemi di formazione e addestramento del personale che in aviazione hanno già determinato negli ultimi decenni una clamorosa riduzione degli incidenti aerei».

Sistemi di simulazione

Spiega Alessandro Perin, neuroghirurgo e direttore del BNSC: «Nell’ambito di questo programma, il personale del Besta viene educato all’interno di gruppi compositi, dove neurochirurghi di ogni età, insieme agli infermieri e al personale ausiliario di sala operatoria imparano a lavorare in un reparto chirurgico come se si trattasse di far decollare, volare e atterrare un aereo. Ora, con il BNSC, grazie ai nuovissimi sistemi di simulazione in realtà virtuale 3D con sensibilità tattile, ci proponiamo di contribuire alla formazione e selezione degli studenti di medicina con le migliori abilità manuali e con i profili psicologici più adatti a svolgere la professione chirurgica e più in specifico, il lavoro del neurochirurgo».

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Alessandro Perin, il direttore scientifico del Besta Neurosim Center

Prima virtuale, poi reale

Il laboratorio di simulazione si rivolge poi anche a professionisti già esperti, permettendo loro di svolgere interventi particolarmente complessi in modo “virtuale” prima di operare realmente il paziente in sala operatoria, pianificando la strategia migliore ed evitando rischi. Proprio in questa direzione è stato istituito il corso MiGe rivolto a giovani specializzandi provenienti da tutta Europa, che si terrà a Milano e Ginevra dal 21 al 25 gennaio. Durante questo corso verranno anche implementati nuovi sistemi educativi interattivi: per la prima volta degli attori madrelingua inglese mimeranno le condizioni di pazienti neurochirurgici in modo da permettere agli specializzandi di sviluppare non solo le loro abilità tecniche di ottimi operatori, ma anche e soprattutto, le non-technical skills di empatia, comunicazione e sintonizzazione emotiva con le persone che hanno davanti, aspetto fondamentale dell’”arte medico-chirurgica” rappresentata dalla neurochirurgia.

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