Giallo su tentato stupro di Udine, 15enni alla guida fino a Padova?

Il caso tutto udinese delle due 15enni consegnatesi spontaneamente ai carabinieri e autoaccusatesi dell'omicidio di un pensionato con la motivazione di volersi difendere da un tentativo di stupro da parte di quest'ultimo ha anche un'appendice padovana.

ALLA GUIDA FINO A PADOVA? Secondo la confessione delle due minorenni, infatti, dopo aver strangolato domenica pomeriggio in un campo alla periferia di Udine l'uomo, il 67enne ferroviere in pensione Mirco Sacher, amico di famiglia di una delle due che era stato chiamato per avere un passaggio fino in centro città e trovato poi con i pantaloni abbassati e già esanime da una passante, a bordo della sua auto, una Fiat Punto bianca, avrebbero preso l'autostrada guidando fino alla stazione di servizio di Limenella. Un'impresa non semplice per due 15enni. Da qui poi avrebbero ripreso la strada verso casa, facendosi accompagnare da conoscenti di Pordenone ormai in nottata al comando provinciale dell'arma di quest'ultimo capoluogo friulano.

MOLTE LACUNE NELLA RICOSTRUZIONE. Gli investigatori della squadra Mobile di Udine quindi stanno cercando di far luce su questo punto come altri ancora poco chiari della vicenda. A partire anche dal "buco" nella ricostruzione fornita dalle due giovani tra l'ora in cui sarebbe avvenuto l'omicidio, le 15 circa, e le 17, ora in cui il casello autostradale a Udine sud ha registrato il passaggio della Punto. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, che per ora non stanno escludendo nulla, c'è anche che le ragazze non abbiamo fatto tutto da sole, tipo il mettersi alla guida dell'auto, e che quindi ci possano essere dei complici. Intanto oggi sarà eseguita l'autopsia sul corpo della vittima, che qualcosa in più potrà chiarire, visto che un altro dubbio riguarda la capacità delle due 15enni - attualmente in stato di fermo - di avere avuto la meglio durante l'eventuale colluttazione.