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Cronaca

Mafie, la crisi apre le porte ai clan Ma dominano le bande di stranieri

Il quadro offerto dalla Direzione nazionale antimafia relativo al 2013: a Padova la mafia mira alle aziende in fallimento per riciclare denaro sporco ma si allargano i traffici in mano a albanesi, nigeriani e tunisini

Anche nel Padovano crisi e fallimenti che attanagliano gli imprenditori stanno creando condizioni favorevoli alle infiltrazioni mafiose, ma in ambito criminale, a guadagnarsi un raggio d'azione e sfere di influenza sempre maggiori sono le bande straniere. È quanto emerge dal rapporto 2013 della Direzione nazionale antimafia.

LA CRISI ATTIRA I CLAN. Non sono rari i casi di clan mafiosi che hanno messo le mani su imprese in crisi, utilizzate per riciclare con nuovi investimenti denaro sporco ma nel territorio 'ndrangheta e alla camorra non hanno attecchito stabilmente.

BANDE STRANIERE. A detenere il controllo dei traffici di droga e armi, a gestire la clonazione di carte di credito, il contrabbando di merci, le truffe, l'immigrazione clandestina e i furti sono bande di stranieri.  Si tratta di albanesi, nigeriani e, ultimamente, tunisini che con la violenza stanno conquistando fette sempre più ampie di territorio. Ma le etnie coinvolte sono anche altre, eclatante ad esempio l'arresto, nel marzo 2013, da parte della polizia di Padova, di un italiano ed un filippino con 4 chili di un particolare tipo di droga sintetica. Si tratta del sequestro più ingente di questo tipo mai effettuato nell'Unione europea.

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