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Cronaca

La festa e la lite con la fidanzata: Mattia ucciso con una sola coltellata

L'omicidio di Montegrotto terme. La versione di Valentina Boscaro è crollata sotto i colpi degli investigatori dei carabinieri che hanno ricostruito le ultime ore della vittima. Poco prima di morire un'ultima telefonata con la madre. Il 31enne forse trucidato con il suo stesso coltello, poi riposto in auto dalla killer

Una coltellata di rara precisione, al cuore. Così è morto Mattia Caruso, colpito dalla fidanzata Valentina Boscaro. Lei ha dichiarato, dopo diversi giorni in cui si era trincerata dietro a una storia che non poteva convincere, quella dell'uomo incappucciato che esce dal buio, che lo ha colpito.

Fantasie

Crolla quindi il castello che ha alimentato congetture e fantasie come i traffici illeciti o chi lo sa cos'altro. Crollano anche le affermazioni di persone, mai autorizzate dalla famiglia, apparse nei notiziari che hanno raccontato versioni che oggi, di fronte alla confessione, appaiono per quello che sono, ridicole. Chi si difende, Boscaro, punta invece su qualcosa che deve essere dimostrato, ma che lascia ugualmente più di qualche dubbio. Caruso viene da una famiglia matriarcale, dove sono le donne la voce più ascoltata. Viene difficile pensare che fosse tollerato un comportamento violento nei confronti di una donna. Questo non è un particolare da sottovolature. 

Coltello

Come non è da sottovalutare, la lucidità con cui è stato colpito Mattia e poi messo via il coltello. C'è la storia inventata dell'incappucciato e il fatto di reggere un interrogatorio per più di ventiquattro ore. Un interrogatorio svolto in un luogo dove non era più presente l'elemento che per lei avrebbe dovuto rappresentare un pericolo, quindi perché non avere interesse a raccontare la verità subito? Non è esattamente il profilo della vittima, della persona debole che si sente in pericolo, quello che ne esce. Una volta in caserma non si trovava più in pericolo e quindi avrebbe dovuto sentirsi protetta e pronta a raccontare la sua vicenda. Ma così non è andata, anzi, ha alimentato piste che non si sono rivelate verosimili. Alla fine ha invece confessato, Valentina. 

Laghetti

Mattia parte quindi vivo dal parcheggio del locale, "I laghetti", che si trova nella zona industriale di Montegrotto. Viene colpito non come è stato raccontato, nel parcheggio, ma esattamente nel luogo dove poi, invano, è stato soccorso. In via dei Colli ad Abano.  Mattia sente per l'ultima volta la famiglia, la madre con la quale aveva un rapporto fortissimo, alle 22 e 12. Poi riparte, dal telefono di Mattia, una chiamata, casualmente, alle 22 e 44. La madre risponde, sente la musica e dopo poco mette giù, intuendo che fosse partita per caso la telefonata. E' l'ultima volta che l'ha sentito vivo, a quell'ora i due erano ancora nel locale.

Cliché

Affermare che Mattia fosse violento con Valentina è tutto da dimostrare. I dati oggettivi ci portano da un'altra parte però. Sono affermazioni che se da un lato possono alimentare le fantasie di chi vuole costruire sopra questa vicenda una nuova storia, tipo quella dell'uomo incappucciato, ma che non rendono onore alla vittima e neppure al contesto dentro al quale la tragica vicenda si consuma. Perché non bisogna scordare che anche se è un uomo, perché di questo si tratta a questo punto, non è così scontato l'assioma che il violento fosse lui. E' facile appellarsi al solito cliché dell'uomo che maltratta una donna e questa reagisce alle vessazioni. Non ci pare questo il caso. 

Autopsia

Parrebbe poi, secondo alcune persone che li hanno visti uscire dal locale, che lei fosse furiosa con lui e sopra le righe, e che anzi, Mattia, avrebbe fatto di tutto per farla calmare. L'autopsia è prevista per domani, venerdì 30 settembre. Il legale incaricato dalla procura di difendere la giovane ha rifiutato l'incarico.

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