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Cronaca

Botte e coltellate tra followers di trapper per un like a San Valentino: sei "leoni" indagati

La Squadra Mobile ha notificato un avviso di conclusione indagini e informazione di garanzia emesso nei loro confronti dalla Procura della Repubblica di Padova perché indiziati del ferimento di un 25enne di Lecco aggredito nella stazione di Padova

I poliziotti  della Squadra Mobile della Questura di Padova hanno notificato a 6 giovani di età compresa tra i 20 ed i 29 anni, stranieri di seconda generazione, abitanti a Padova, Milano e Ferrara, un avviso di conclusione indagini e informazione di garanzia emesso nei loro confronti dalla Procura della Repubblica di Padova perché indiziati del ferimento di un 25enne di Lecco aggredito nel febbraio del 2022 nella stazione di Padova. Il suo torto? Aver messo un like ad un posto del trapper Carter5Star. Simpatizzanti di un trapper della provincia padovana, Baby Touchè, anche lui iscritto nel registro degli indagati (non presente però all’atto dell’aggressione), il gruppo raggiunse la vittima (simpatizzante di altro trapper dell’interland milanese e che aveva postato quel giorno alcuni video sui social rendendo nota la sua presenza in zona stazione a Padova) e dopo averlo accerchiato lo hanno colpito con calci e pugni in tutto il corpo, provocandogli diverse ferite con l’uso anche di un coltello, lasciandolo inerme a terra. 

La ricostruzione

Il fatto è avvenuto nel pomeriggio del 14 febbraio 2022. I primi ad intervenire furono gli agenti della Polizia Ferroviaria, attirati dalle urla e da un capannello di persone nel frattempo avvicinatesi al luogo per assistere all’aggressione, qualcuna di loro intenta a riprendere e registrare il tutto col proprio telefono. Arrivati sul posto, dopo aver notato diverse chiazze di sangue sull'asfalto, gli agenti hanno soccorso il giovane aggredito ancora steso per terra col volto ricoperto di sangue. Quest’ultimo ha riferito di essere stato aggredito da persone di probabile origine nordafricana munite di coltello, senza tuttavia collaborare alle indagini. Gli accertamenti svolti dai poliziotti della Squadra Mobile, grazie anche ad altre prove acquisite nel corso di una parallela attività di indagine antidroga, che stavano al tempo già conducendo sotto la direzione della Procura della Repubblica di Padova, hanno però consentito di individuare gli esecutori materiali del pestaggio e di inquadrare il contesto in cui lo stesso era maturato. ​

L'indagine parallela sulla droga

I poliziotti stavano in quelle settimane investigando su un gruppo di soggetti dediti ad attività di spaccio, anche loro giovani stranieri di seconda generazione, che acquistavano importanti quantitativi di hashish da un fornitore di origini marocchine abitante a Quarto D’Altino (Venezia) e che, affidato il trasporto dello stupefacente a giovani incensurati italiani, da loro stessi ribattezzati drivers (tre dei quali arrestati nel febbraio 2022 dalla  stessa Squadra Mobile  perché sorpresi a trasportare in auto in due occasioni diverse un totale di 5 chili di hashish), provvedevano poi a smerciare nel capoluogo. Fra quegli indagati vi era un 25enne di Cadoneghe sudanese di seconda generazione, molto vicino al giovane trapper padovano successivamente indagato anche lui per il pestaggio avvenuto in stazione. Benché quest’ultimo  fosse del tutto estraneo ai traffici illeciti dell’amico (per quanto ne fosse a conoscenza), spesso si accompagnava a lui spostandosi a bordo della sua auto, trascorrendo diverso tempo in sua compagnia anche presso una sala registrazione di Ponte San Nicolò. È in occasione di quegli spostamenti che i poliziotti hanno potuto intercettare il giovane trapper commentare le gesta dei suoi “leoni” (così era solito indicare i suoi seguaci), ovvero gli  scontri e le risse che sempre più di frequente  avvenivano tra i medesimi ed il gruppo di simpatizzanti del trapper rivale. Dietro gran parte di quegli episodi di violenza si celava la necessità dei due contendenti di aumentare il numero di followers sulle diverse piattaforme social – TikTok, Instagram –, le stesse sulle  quali   venivano  pubblicati in tempo reale gli scontri. La necessità dunque di affermare la propria leadership, soprattutto su quei giovani connazionali che in nome dell’appartenenza ad un “gruppo” non esitavano a farsi coinvolgere in episodi violenti, come quello avvenuto nel febbraio 2022 presso la stazione di Padova, o come in altri che pure si registravano in contemporanea nelle città lombarde.  

Le parole del Trapper sui social

In occasione del pestaggio di Padova, il Trapper padovano aveva commentato sui social "nessuna scelta solo conseguenza", riferendosi alla reazione avuta dai suoi “leoni” alla provocazione lanciata sulla medesima piattaforma social dal giovane 25enne della fazione contrapposta, che intenzionalmente lo aveva avvisato di trovarsi a Padova. Quest’ultimo sarebbe stato arrestato mesi dopo nell'ambito di altra attività di Polizia perché trovato in possesso di armi e droga. Fra gli aggressori individuati dalla Squadra Mobile di Padova pure due giovanissimi pugili. Uno di questi,  pugile dilettantistico di appena  20  anni, è stato mesi dopo arrestato per tentato omicidio, avendo preso parte ad un'altra spedizione punitiva in provincia di Bergamo (anche in quella circostanza la vittima venne accoltellata ma in maniera più grave). Sempre lui era già stato coinvolto e per ciò denunciato, appena 4 giorni prima dei fatti accaduti a Padova, assieme ad un altro dei co-indagati   della Procura di Padova, in una rissa organizzata ad Albignasego.​ Successivamente era stato trovato in possesso di un coltello e per tale ragione allontanato da Padova con provvedimento del questore. 

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