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Cronaca Zona Industriale / Corso Stati Uniti

Vestiti privi di idonea etichettatura, scatta il maxi sequestro

L'attività è stata effettuata ad inizio settembre dalla Guardia di Finanza in un negozio all'interno del Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti a Padova. Per il titolare orientale in arrivo una sanzione. E' l'ennesima attività che le fiamme gialle conducono in quel sito

Vestiti non in linea con le normative vigenti, scatta il maxi sequestro. Nei giorni scorsi, ad inizio settembre, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, i finanzieri del Comando Provinciale di Padova hanno sottoposto a sequestro 190 mila capi d’abbigliamento, privi di etichette o carenti delle informazioni minime per i consumatori. L’operazione, condotta dai Baschi Verdi del Gruppo, è scaturita da un’autonoma attività informativa volta al contrasto del commercio di prodotti irregolari e ha consentito di individuare un’azienda, operante nella zona industriale di Padova, all'interno del Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti, che poneva in vendita la merce in rassegna.

Gli accertamenti

All’atto dei preliminari accertamenti, i militari hanno appurato che i prodotti erano privi di etichette o, nella maggior parte dei casi, recavano etichette, a vario titolo, non regolari, in quanto recanti denominazioni delle fibre diverse da quelle normativamente previste, espresse solo in sigle, in ordine non decrescente, ossia con indicazione invertita del peso delle fibre, facendo precedere la percentuale minore a quella maggiore, o in lingua non italiana. Per tali motivi, tutti i capi d’abbigliamento sono stati messi a disposizione della Camera di Commercio di Padova per le determinazioni di propria competenza. Gli articoli trovati non a norma sarebbero stati commercializzati a prezzi particolarmente vantaggiosi, alterando le normali dinamiche di mercato del settore. All’esito dell’attività il titolare dell’esercizio commerciale, un cinese, è stato segnalato alla Camera di Commercio per le valutazioni in ordine all’irrogazione della prescritta sanzione amministrativa. L’attività delle Fiamme Gialle di Padova testimonia il costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza nella tutela del mercato dei beni e servizi, della libera concorrenza e dei consumatori.

Le reazioni

Arriva il plauso dell’Ascom Confcommercio per il sequestro di vestiti non in linea con le normative vigenti operato dai finanzieri del Comando Provinciale di Padova delle Fiamme Gialle. «Diciamo che 190 mila capi d’abbigliamento, privi di etichette o carenti delle informazioni minime per i consumatori non sono poca cosa - è il commento del presidente Patrizio Bertin - per cui alla Guardia di Finanza, che nell’ultimo periodo ha addirittura intensificato un’azione già molto significativa, va tutta la nostra approvazione».

L'attacco di Ascom al Centro Ingrosso Cina

«Com’è previsto - continua Bertin - il titolare dell’esercizio commerciale, un cinese, è stato segnalato alla Camera di Commercio per le valutazioni in ordine all’irrogazione della prescritta sanzione amministrativa ma, come vado sostenendo da tempo, l’attività della Guardia di Finanza nella tutela del mercato dei beni e servizi, della libera concorrenza e dei consumatori, avrebbe bisogno di ben altre forme di coercizione a cominciare dalla chiusura del Centro Ingrosso Cina in quanto corresponsabile di ciò che lì dentro avviene ogni giorno senza soluzione di continuità». Soddisfatto dell’azione delle Fiamme Gialle anche Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Confcommercio Ascom Padova. «La contraffazione delle etichette - ha detto - non deve sembrare un peccato veniale. Dietro indicazioni volutamente fasulle si nascondono quasi sempre rischi per la salute di chi quei capi, finisce per indossarli».

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