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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Affittava appartamenti inesistenti per "soffiare" la caparra al cliente

Alla sesta condanna definitiva ha raggiunto la pena di 4 anni di reclusione. Gli agenti della Squadra Mobile di Padova hanno notificato ad una donna di 46 anni originaria della Campania un ordine di carcerazione e l'hanno portata in carcere a Verona. Decine le vittime che sono cadute nella sua trappola

Sbarcava il lunario in maniera illecita. Alla fine ha accumulato ben sei diverse condanne definitive, per truffa, stupefacenti e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, reati commessi nell’arco di dieci anni, in prevalenza a Padova, così maturando un debito nei confronti della giustizia di 4 anni di carcere. La protagonista ha 46enne, di origini campane, domiciliata da anni a Padova, la donna, nota ai poliziotti della Squadra Mobile della Questura per altre numerose truffe messe a segno anche nel recente periodo, come pure per sostituzione di persona, spendita di monete false e stupefacenti, è stata su provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il tribunale Ordinario di Padova arrestata e ristretta nella Casa di Reclusione di Verona.


La truffatrice

Diverse le indagini che l’avevano riguardata. Attraverso falsi annunci pubblicati su internet relativi ad appartamenti da affittare in varie zone di Padova, la donna individuava e contattava le vittime, cittadini stranieri provenienti da diverse località interessate ad un affitto per lavoro o svago, e si accordava con loro per il pagamento anticipato delle prime tre mensilità, per somme che si aggiravano intorno a 1.500 - 2.000 euro, somme che le venivano bonificate su conti intestati ad alcuni complici o prestanomi. Giorni dopo, la 46enne, utilizzando allo scopo sempre utenze fittiziamente, contattava nuovamente le medesime vittime  per fissare un incontro di persona, in occasione del quale, presentandosi quale commercialista della proprietaria dell’appartamento da affittare piuttosto che attuale inquilina dell'abitazione promessa in locazione, chiedeva il pagamento di ulteriori 
somme di denaro per la registrazione del contratto e per una polizza assicurativa, con tanto di ricevuta cartacea. In alcuni casi riusciva persino ad ottenere un ennesimo bonifico raggiungendo 4 mensilità anticipate d’affitto. Bonifici che però l’hanno di fatto tradita, perché le indagini hanno consentito di ricondurre a lei le  diverse movimentazioni bancarie effettuate sui relativi conti bancari puntualmente sequestrati. Per ogni singola truffa la 46enne lucrava circa 3mila euro. Seguivano poi messaggi telefonici con le parti interessate che chiedevano a fronte dei pagamenti effettuati di poter avere copia del contratto, nonché la registrazione effettuata presso l'Agenzia delle Entrate, e soprattutto di poter fare ingresso negli appartamenti, ma senza esito. Le vittime non ottenevano alcuna risposta se non scuse varie; alla fine si accordavano per il rimborso di quanto pagato e la 46enne li beffava nuovamente attestando di aver proceduto ai bonifici in restituzione che tuttavia non giungevano mai ai destinatari.

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