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Cronaca Sant'Urbano

Un macabro "selfie" di fronte alla casa dove è morta Alina

E' unanime il disappunto per una moda che purtroppo è giunta anche nel piccolo paesino della bassa padovana. Nel frattempo domani è in programma l'autopsia sul corpo della donna

E' una consuetudine macabra, ma in continua espansione. Un selfie sul luogo di una tragedia. Questa moda ha preso piede, tra il disappunto della popolazione anche nella piccola comunità di Sant'Urbano nella zona sud di Padova dove domenica 26 marzo una donna di 36 anni, Alina Crenicean è morta a seguito dell'esplosione della sua casa. Un comportamento da condannare su cui anche gli amministratori di Sant'Urbano si stanno adoperando in qualsiasi modo per garantire ai parenti della vittima un minimo di privacy in un momento così doloroso.

Autopsia

E' in programma domani l'esame autoptico sul corpo di Alina Crenicean. L'indagine è seguita dal sostituto procuratore Manuela Fasolato del tribunale di Rovigo. Al momento non ci sono indagati, ma è aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo, incendio, crollo e disastro colposo. Alina Crenicean si era da poco alzata e verso le 8 era scesa al piano terra per preparare la colazione. L'esplosione sarebbe avvenuta non appena la donna ha acceso la luce: a causa di una fuga, l'aria satura di gas avrebbe fatto esplodere un'intera ala della villetta, provocando la morte di Alina e il ferimento del marito Michelangelo Negrello e dei due figli minori. Una vicenda che ha scosso non solo la piccola comunità di Sant'Urbano, ma l'intera provincia di Padova. Ora in tanti si stanno adoperando per aiutare i due bambini rimasti senza la madre. 

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