Ucciso dal tabaccaio, la mamma del ladro vuole centomila euro
La sentenza per il tabaccaio di Civè di Correzzola è stata rinviata a sabato 28 novembre. I legali della madre e della sorella dell'uomo ucciso da Birolo chiedono un risarcimento per le parenti della vittima
Franco Birolo, il tabaccaio di Civè di Correzzola che, il 26 aprile del 2012, uccise con un colpo di pistola il ladro che si era introdotto nel suo negozio, dovrà aspettare il 28 gennaio per la sentenza in merito al processo che lo vede accusato di eccesso colposo di legittima difesa. Come riporta Il Mattino di Padova, durante l'udienza davanti al giudice monocratico di Padova, gli avvocati della mamma e della sorella del ladro hanno contestato la ricostruzione del pubblico ministero Benedetto Roberti, che ha chiesto l'assoluzione dell'imputato (non avrebbe commesso il fatto ed ha agito per legittima difesa). Per la madre i legali chiedono un risarcimento di centomila euro, non è stato quantificato quello dichiesto per la sorella.
I FATTI. Il 47enne ex parà, dopo aver sentito dei rumori provenire dal negozio al piano sottostante la sua abitazione, si trovò a tu per tu con i ladri uccidendone uno, un 20enne moldavo. In pochi attimi la scena si trasformò in un dramma: Birolo esplose un colpo con la sua una calibro 9 semiautomatica regolarmente detenuta, che raggiunse al petto uno dei ladri; un complice si accovacciò dietro al bancone in preda alla paura.
IL VIDEO DELLE INDAGINI IN TABACCHERIA
IL COMPLICE SI CONSEGNA. Sanguinante, il bandito ferito uscì dal negozio, percorse una quarantina di metri e poi cadde a terra. All'interno, l'altro ladro si consegnò al titolare, mentre un vicino e la moglie di Birolo chiamarono i carabinieri. Quando arrivarono gli agenti, trovarono il corpo senza vita del moldavo, ammanettarono il complice e fecero partire la caccia agli altri malviventi che presero parte al tentato furto.
