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Economia

Incentivi auto, "l'effetto annuncio" azzera le immatricolazioni

Il mercato italiano dell'auto fa segnare un dato negativo, così come risultano negativi sia quello veneto che quello padovano. Impressiona il crollo del marchio Fiat che passa da 208 immatricolazioni del marzo 2023 alle 65 del marzo '24

Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari auto dell'Ascom Confcommercio di Padova, è più che convinto che il problema sia causato da annunci di incentivi che poi non si concretizzano nell'immediato. Questo, secondo lui e i suoi associati, il problema che ha portato in pratica all'azzeramento delle immatricolazioni per quanto riguarda il mercato dell'auto. 

«Speriamo che nell’arco di un mese gli incentivi diventino realtà perché altrimenti continueremo a subire l’”effetto annuncio” che sta zavorrando pesantemente le immatricolazioni di autovetture nuove visto che gli automobilisti in attesa degli incentivi rimangono alla finestra. E questo atteggiamento, peraltro comprensibilissimo, non viene messo in discussione dagli incentivi previsti dalle case automobilistiche. Risultato: in Italia, dopo quasi un anno e mezzo di lenta risalita, il mercato italiano dell'auto fa segnare un dato negativo, così come risultano negativi sia quello veneto che quello padovano», spiega Ghiraldo.

A marzo, secondo il ministero dei Trasporti, in Italia sono state immatricolate 162.083 vetture nuove, il 3,7% in meno dello stesso mese del 2023. In Veneto le immatricolazioni non hanno superato quota 10mila attestandosi a quota 9.871 contro le 10.820 del marzo dell'anno scorso con un decremento, pertanto, dell'8,77%. Fa ancora peggio Padova che con 1.827 vetture immatricolate contro le 2.089 del marzo 2023 fa segnare un pesante -12,54%. Flessione consistente, quella riferita al mercato padovano, che porta in territorio negativo anche il dato trimestrale che con 5.470 immatricolazioni contro le 5.702 dei primi tre mesi del 2023, fissa al -4,07 la percentuale di arretramento.

«Non serviva certo un genio - continua Ghiraldo - per prevedere che una normativa dai tempi lunghi e le tensioni sui prezzi dei veicoli green si sarebbero tradotte in comportamenti di acquisto più che prudenti da parte della clientela, con una difficoltà che si sta trascinando da mesi nella domanda di veicoli compresi nelle fasce di emissione zero o comunque minime». Ghiraldo punta il dito contro le lungaggini burocratiche, vera palla al piede del sistema economico nazionale. «Va dato atto che il ministero dell'Economia ha messo sul piatto 950 milioni di euro - spiega il presidente dei concessionari dell'Ascom Confcommercio di Padova - che sono una bella iniezione di fiducia per il settore. Giorgetti ha dato il via libera ma prima che la Corte dei Conti, che è l'ultimo ostacolo, dia il suo placet, rischia di passare un altro mese». Solo allora il rinnovato Ecobonus 2024 permetterà di capire quale possa essere il gradimento del mercato verso le diverse alimentazioni e ricavarne elementi utili per preparare i futuri passi da compiere sulla non facile strada della decarbonizzazione. In attesa di tempi migliori, i dati di marzo, per quanto riguarda i singoli marchi, offrono qualche spunto interessante. Se prendiamo, ad esempio, le immatricolazioni "sopra 100", scopriamo che è Toyota ad avere segnato il miglior risultato: 186 immatricolazioni contro le 162 del marzo 2023, con un miglioramento del +14,81%. Segue Volkswagen che di immatricolazioni ne ha registrate 139. Erano state 109 nel marzo '23 per cui cresce di un +27,52%.

Sale dalle 115 del marzo di un anno fa alle 119 del marzo '24 Peugeot che dunque guadagna un +3,48%, mentre Dacia che un anno fa aveva immatricolato 89 vetture, nel mese scorso ne ha immatricolate 116: +30,34%. Non ha valicato "quota 100", ma con 92 vetture immatricolate è a ridosso, troviamo  Mercedes che però scende dalle 97 del marzo 2024 e dunque segna un -5,15%.

Impressiona il crollo del marchio Fiat che passa da 208 immatricolazioni del marzo 2023 alle 65 del marzo '24, facendo segnare un -68,75%, così come va segnalato l'arretramento consistente di Tesla che nel marzo del 2023 aveva registrato un lusinghiero 96 immatricolazioni mentre si deve accontentare delle modeste 36 immatricolazioni del marzo scorso: un -62,50% che la dice lunga sull'attendismo degli automobilisti che aspettano che la nebbia sull'elettrico si diradi. Magari anche solo in termini di prezzi!

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