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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cultura Galzignano Terme / Via F. Filzi, 4

Il Museo dei Colli Euganei riparte. Un nuovo nome, MuCE, e percorsi implementati accessibili a tutti

Sono state arricchite tutte le collezioni, creati percorsi multimediali e sensoriali, rivisti gli allestimenti in chiave di una maggiore inclusività

Venerdì 22 settembre il Museo dei Colli Euganei di Galzignano Terme è tornato ad aprire i suoi battenti in una forma completamente rivisitata. La conclusione dei lavori, durati tutto il periodo estivo, ha consegnato alla comunità e ai visitatori spazi e opportunità nuove, grazie all’ampliamento delle collezioni in esposizione, arricchite nel numero e nel modo in cui potranno essere esperite, dei percorsi, resi multimediali e sensoriali, e degli spazi e degli allestimenti, rivisti in chiave di una migliore accessibilità e inclusività.

Gli interventi resi possibili grazie alle risorse del progetto PNRR M1C3 – Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi” hanno permesso di aggiornare il polo museale alle direttive contenute nella Carta dell’Accoglienza della Regione Veneto e ad assolvere i principi espressi da ICOM (International Council of Museums) nella definizione dei musei moderni, non più visti come semplici contenitori che conservano ed espongono reperti od opere, ma centri aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, che promuovono la diversità e la sostenibilità. Il “Rapporto tra Uomo e Natura” rimane il campo di pertinenza sul quale il MuCE concentra le proprie esperienze di studio e di ricerca per proporle, di volta in volta, attraverso declinazioni diversificate che potranno riguardare l’educazione, il piacere e la riflessione nella forma maggiormente partecipativa che si potrà instaurare con gli altri istituti ed enti del territorio.

«Per raccontare il nuovo corso del Museo – spiega la sua direttrice, Giulia Deottoè necessario partire dall’inizio, ossia dalla necessità di dare un nome identificativo e semplice all’intero progetto, che non tradisse la precedente definizione, che aveva come riferimento l’intero territorio dei Colli Euganei, visto come esempio illustre di colline europee, e fosse giovane, dinamico nello stesso modo in cui è stato ripensato l’intero allestimento. La soluzione è stata trovata nell’acronimo MuCE (Museo dei Colli Euganei) e inaugurando una grafica nuova utilizzata anche nelle installazioni e nella cartellonistica che designa le diverse sezioni proposte dal percorso museale, rendendole di più facile comprensione. Abbiamo puntato sulla velocità e sull’essenzialità anche attraverso un linguaggio fatto con i numeri, in modo da poter trasmettere con immediatezza concetti a volte difficili, ma sui quali è necessario avviare da subito una riflessione urgente perché connessa al cambiamento climatico, all’impatto importante dell’uomo sulla natura. Abbiamo lavorato su tutte le interconnessioni e i rapporti che rappresentano la nervatura e la complessità di un territorio: dal rapporto tra passato e presente a quello tra uomo e il suo ambiente, ovviamente usando come termine di misura la disponibilità delle sue risorse.  In questi termini il nuovo MuCE rappresenta davvero una scommessa vinta anche per iniziare una politica di collegamento con gli altri musei del territorio in forma integrata. In tal senso esistono già delle intese con il Museo del Termalismo antico e del Territorio di Montegrotto Terme; il Museo del Vino dei Colli Euganei di Vo’ Euganeo; il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme, il Museo Geopaleontologico di Cava Bomba a Cinto Euganeo, il Borgo di Arquà Petrarca, i Giardini di villa Barbarigo a Valsanzibio, la Colombara di Valsanzibio, il gruppo delle Meraviglie Euganee».

Un lavoro sinergico che tuttavia ha riguardato non solo gli altri centri museali, ma anche le istituzioni del territorio ricordate dall’intervento del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e dal primo cittadino Riccardo Masin.

«Esprimo, il mio plauso alle progettualità che hanno reso possibile questo duplice e importante traguardo – scrive il Governatore - sono sicuro, saprà arricchire ulteriormente l’offerta turistica e culturale non solo del comune di Galzignano Terme, ma anche dell’intero comprensorio dei Colli euganei.

Mi congratulo, inoltre, per le sinergie che hanno permesso un proficuo dialogo con la Diocesi di Vicenza, lo Iuav di Venezia, l’Università di Padova e l’Istituto Comprensivo Carrarese Euganeo. Sono sicuro che questo splendido lavoro di squadra contribuirà a sostenere il lavoro dei giovani ricercatori che vorranno approfondire la storia e le vicende locali».

«Quando ho immaginato il Museo dei Colli Euganei rilanciato, insieme con i miei assessori e i tecnici – spiega il sindaco di Galzignano Terme, Riccardo Masin - avevo pensato ad un servizio del Comune per la sua comunità. Un luogo aperto verso l'esterno, promosso dall'amministrazione Comunale, ma connesso ad enti partner e ai moltissimi cittadini di Galzignano e dei Colli Euganei, che hanno a cuore le loro storie e le storie dei Colli tutte. Ne è nata una struttura moderna, in linea con le necessità della comunità, voluta per celebrare le storie di Galzignano e dei Colli donando loro una prospettiva europea, riflettendo sul tema dell'ambiente e della natura fragile. La connessione con il Parco Regionale ha permesso di ampliare questa visione, aderendo alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, costruendo progetti culturali di spessore. Egualmente con la Destinazione Terme e Colli abbiamo immaginato nuovi collegamenti utili a cittadini e turisti».

Un progetto, quindi, che progressivamente ha preso consapevolezza dei propri mezzi e anche del proprio ruolo all’interno del territorio, ponendosi certo come moderno centro culturale, ma senza trascurare la sua funzione sociale rivolta alla più ampia inclusività.

«Il Museo – specifica Valeria Lunardi, assessore alla Cultura, al Turismo, all'Istruzione e al Sociale di Galzignano Terme - si inserisce in un percorso che il Comune ha dedicato alla comunità per ricostruirne le storie e restituire dignità e valore ai borghi di Galzignano Terme e dei Colli Euganei. La connessione con la vicina casa di riposo e con le scuole di Galzignano, ora fisica attraverso la nuova strada costruita, ci spinge a riflessioni sulla fragilità umana. Il Museo è per tutti per questo sposa e sostiene la Carta dell'Accoglienza della Regione del Veneto».

Sezioni del Museo

Tutte le sezioni sono state implementate e riviste per rendere le collezioni maggiormente fruibili anche attraverso esperienze multisensoriali (tattili, uditive e olfattive) e i percorsi immersivi. Lo scopo è quello di poter raggiungere tutti, dallo studente allo studioso passando per il turista, per proporre loro riflessioni, promuovere studi e offrire risposte nel delicato rapporto tra uomo e natura.

Alle storiche sezioni dedicate all’archeologia, all’ornitologia, al termalismo, si aggiungono oggi percorsi tattili dedicati all’arte e all’artigianato storico dei Colli Euganei, alla geologia e alla geomorfologia del territorio, attraverso i polpastrelli sarà possibile percepire le forme di alcuni fossili o quelle di qualche reperto archeologico. E’ stata creata una sezione storica dedicata ai Castelli alle Chiese e ai Monasteri, questi ultimi raccontati anche attraverso un percorso olfattivo dedicato alle spezie, ai frutti e alle erbe officinali. La sezione archeologica, invece, si arricchisce di reperti di epoca romana che testimoniano la presenza del termalismo a Galzignano già in quell’epoca. Da un quadro della prima metà del Settecento, che riproduce fedelmente il paesaggio comunale, si sta ricostruendo in forma virtuale l’ambiente in rapporto all’uomo nel XVIII secolo. Alle ville di epoca veneziana è stata dedicata una mappa che permette di localizzarle e continuare la visita, dopo che nelle sale museali ne viene presentata la vita attraverso una ricca collezione di ceramiche rinascimentali che provengono da una villa appartenuta al doge Giovanni Corner I. La sezione della Scuola, invece, è nuova e contiene anche un ricordo dedicato a Dino Durante, giornalista e scrittore, nel tempo in cui è stato insegnante locale. Anche la figura del pittore Mario Bocchini, di cui il Museo conserva un ricco corpus di opere, sta per essere ricordata attraverso uno studio di cui si sta occupando l’Università di Padova. Inedito, tra le proposte, il percorso sonoro che permetterà al visitatore di riflettere sull’impatto dell’uomo nella natura mentre uno spazio dedicato avrà l’erbario che raccoglie e presenta la biodiversità botanica dei Colli Euganei. Fisicamente si tratta di 80 raccoglitori contenenti un totale di 4.400 campioni, che andranno a costituire l’Angolo dello Studioso, ossia il corpus dell’archivio dedicato all’approfondimento e alla ricerca. A questi si aggiungeranno altri 12 raccoglitori, con ulteriori 436 campioni didattici, che invece verranno messi in esposizione nella sala ornitologica dove i 120 esemplari di uccelli imbalsamati, già contestualizzati da pannelli che riproducono i vari ambienti di vita, oggi vengono presentati con la possibilità di ascoltare il loro verso.

L’esterno del museo

Anche gli spazi esterni del museo sono statti oggetto di una profonda rivisitazione che ne hanno migliorato l’accessibilità, innanzitutto rendendo più facile l’identificazione del Museo attraverso una segnaletica dedicata, la realizzazione di una strada di accesso al parcheggio di via Pavaglione, dotando quindi il polo di un comodo parcheggio per le auto e i pullman, e la creazione di spazi dedicati alla disabilità. In tal senso significativo è il collegamento del MuCE con le scuole e con la Casa di Riposo dando alla struttura anche una funzione di “polo sociale”.

Più accessibili anche online

L’accessibilità al Museo è stata migliorata anche attraverso un’implementazioni dei servizi offerti on-line come la prenotazione telematica dei biglietti e l’accesso al portale degli eventi della Destinazione Turistica.

Un Museo tanti eventi

L’attività del MuCE non si esaurirà all’interno delle mura dello stabile che lo accoglie, anzi buona parte delle iniziative che verranno proposte riguarderà gli spazi esterni. Lo scopo, anche in questo caso, è quello di creare collegamenti con il paesaggio euganeo, nei suoi punti d’interesse, e aprire nuovi percorsi di collaborazione con tutti gli enti e le associazioni preposte alla valorizzazione del paesaggio, della storia e della cultura a 360 gradi, all’interno del territorio euganeo. Già nei giorni successivi l’inaugurazione il MuCE sarà al centro di due iniziative: Il 23 settembre, dalle ore 10:30,  si terrà "Ti regalo una storia", ossia una serie di letture per bambini presso la Biblioteca Comunale che sarà curato dal Gruppo Lettori volontari "Insieme per leggere". Al pomeriggio, dalle 14:30, invece verrà proposta l’iniziativa "Di fiore in foglia...Galzignano e Valsanzibio in cammino", percorso tra arte e natura, a cura della Cooperativa Aperdifiato, lungo lo storico itinerario che dal centro cittadino conduce alla bella frazione, attraverso il monte delle Basse. Il Punto di partenza sarà lo stesso MuCE.

La giornata del 24 sarà dedicata a "I COLLI EUGANEI in 4 dimensioni", un’esperienza che coinvolgerà diverse forme d’arte per un racconto del territorio originale e immersivo. Gli appuntamenti partiranno già dal mattino: alle 11.30 si terrà "Galzignano è poesia!", ossia l’inaugurazione del percorso con le targhe letterarie dedicate ad Aglaia Anassilide, Lazzaro Bonamico e ad Angelo Saggini, a cura del Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei, animate da improvvisazioni teatrali sulla poesia dal titolo Aspettando Thaleia – a cura del Teatro OFF. Mentre al pomeriggio, dalle ore 14:30, si terranno i Laboratori d'arte aperti a tutti, a cura di ArtEuganea.Net; alle 17.30 verrà inaugurata la mostra "Dino Durante, maestro a Galzignano” e alle 18.00 è prevista la visita esperienziale del MuCE, con aperitivo in museo.

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