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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Associazioni e comitati: «Il PM10 non cala, qualità dell'aria pessima»

L’inquinamento atmosferico è in diminuzione? E' questa la domanda che pongono dall'Associazione di Medici per l’Ambiente, ISDE Padova e dalle Associazioni e Comitati No Quarta Linea dell’inceneritore: «I dati dicono un'altra cosa»

L’inquinamento atmosferico è in diminuzione? E' questa la domanda che si pongono dall'Associazione di Medici per l’Ambiente, ISDE Padova e dalle Associazioni e Comitati No Quarta Linea dell’inceneritore di S. Lazzaro. Nella domanda, in realtà, è già sottintesa la risposta, che non è positiva. 

PM10

«La situazione dell’inquinamento atmosferico a Padova - fanno notare con una nota congiunta comitati e associazioni - è pessima, da prima di Natale il limite massimo giornaliero per il PM10 di 50 microgrammi/m3 viene sforato quotidianamente o quasi. Gli amministratori regionali e comunali si dicono preoccupati, ma tengono tutti a dichiarare che i dati degli inquinanti, anche se restano al di sopra del limite consentito, sono comunque in calo, dato che 20 anni fa i valori erano molto più elevati. Se analizziamo i dati della centralina APS1, la più vicina all’inceneritore, che registra almeno dal 2019 il più elevato inquinamento da polveri della città ed il secondo nel Veneto, vediamo un andamento altalenante, di alti e bassi, come mostra il grafico ricavato dai dati ARPAV, riguardo al numero di sforamenti/anno, del limite giornaliero di PM10, dal 2009 al 2021. Ricordiamo che il numero di sforamenti consentito è di 35/anno». 

Centralina rilevamento PM10

Tale andamento oscillante, che si registra in tutte le centraline della città, dipende fondamentalmente dalle condizioni meteo: negli anni in cui piove di più e tira vento le polveri aerodisperse calano, per risalire quando non piove: infatti nel 2022, anno della siccità, il numero di sforamenti in APS1 è già risalito da 62 a 75 e probabilmente risalirà ancora, se perdurano le attuali alterazioni climatiche, alle quali contribuiscono anche le centinaia di migliaia di tonnellate di CO2 emesse dall’inceneritore. «Altro che “Politiche antismog”, la qualità della nostra aria - evidenziano - resta affidata al meteo, che non promette nulla di buono, dato che piove sempre di meno e quando piove sono piogge deboli che non riescono a pulire l’aria.E’ ora che fra le cause dell’inquinamento atmosferico, l’Assessore Ragona, comprenda  l’inceneritore, (fonti industriali) che contribuisce in maniera significativa, sicuramente più dell’agricoltura, all’inquinamento da polveri – sia primarie che secondarie – nella nostra aria, come anche risulta dalla tabella riportata nell’articolo del Mattino del 9 cm, tabella ricavata dallo studio europeo “Urban PM2,5 Atlas”.  Ricordiamo che tale studio denuncia Padova come città al terzo posto su 150 città europee per inquinamento da PM2,5, con concentrazione annuale superiore al limite di 25 µg/m3, sulla base di dati rilevati nel 2018, a proposito del fatto che l’inquinamento è in calo». 

Proposte

Al netto delle considerazioni, ci sono anche diverse proposte: «E’ ora di denunciare che In una situazione così compromessa vanno attuati concreti interventi per ridurre lo smog, non per aumentarlo ulteriormente, come farebbe la Quarta Linea dell’inceneritore, che, in quanto brucerà più rifiuti, immetterà in atmosfera almeno 500 kg/anno in più di polveri fini e ultrafini. E’ ora di attuare misure concrete e coraggiose, come un reale potenziamento ed efficientamento del trasporto pubblico, una drastica limitazione del traffico privato – altro che parcheggi alla Prandina! – l’installazione di pannelli fotovoltaici negli edifici comunali, una gestione dei rifiuti che non punti solo all’incenerimento, ma privilegi la riduzione, la differenziazione, il riciclo ed il riuso».

Sforamenti

Infine una ennesima sottolineatura su quelli che sono i parametri che vengono utilizzati per le rilevazioni: «E’ ora di considerare che i limiti di legge attuali – rispetto ai quali siamo sempre abbondantemente al di sopra - sono troppo elevati e non tutelano la salute, come dimostra il drastico abbassamento deciso dall’O.M.S. nel 2021 e la attuale proposta europea di limiti quasi dimezzati, per cui gli sforamenti del limite giornaliero di PM10 passano da 35 a 20 all’anno».

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