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Carpanese (FdI): «Bisogna opporsi alla direttiva europea di efficientamento energetico»

La responsabile del dipartimento commercio: « «Questi costi ricadranno sulle famiglie anche quelle meno abbienti che hanno difficoltà non solo a mettere insieme 35 mila euro, che in media servono per la ristrutturazione energetica di un bilocale»

Il Governo Meloni intende opporsi alla direttiva europea di efficientamento energetico in merito all’adeguamento degli immobili, con l’obbligo di far arrivare tutti gli immobili alla classe energetica D entro il 2033, al fine di inquinare meno. Poi le abitazioni ad uso residenziale inquinano per 1/3 (un terzo) rispetto ai gas prodotti e alle sostanze chimiche delle grandi industrie e dei carburanti. «Del resto - afferma Silvia Carpanese, responsabile regionale del Dipartimento Commercio di Fratelli d'Italia - sarà necessario tutelare il valore del patrimonio immobiliare e commerciale degli italiani, compresi gli immobili di pregio,  come le dimore storiche e le ville di cui il nostro territorio veneto è così ricco, oltre che i capannoni di architettura industriale, negozi di media grandezza oggi sfitti, prevedendo degli incentivi ad hoc rivolti ai privati e alle imprese di edilizia, e sgravi fiscali per le future ristrutturazioni. Questo vale per tutti i proprietari di una casa, che costituisce ancora oggi un bene “rifugio”. Affiancando inoltre mutui a tassi veramente bassi, modello Consap. Ad oggi nessuno ha affrontato questo aspetto così rilevante nel dettaglio».

Le abitazioni

Oltre al fatto che per una normale abitazione i costi di efficientamento sono piuttosto elevati: pensiamo a Padova nel suo complesso per un appartamento di media grandezza ossia di circa 120 mq, si aggirano intorno agli 80.000 Euro, perché il costo di riqualificazione riguarda il complesso degli impianti, con anche l’installazione di una nuova caldaia e la coibentazione di tetto e infissi: «Questi costi ricadranno sulle famiglie anche quelle meno abbienti - prosegue Carpanese - che hanno difficoltà non solo a mettere insieme 35 mila euro, che in media servono per la ristrutturazione energetica di un bilocale, ma anche a trovare le energie per individuare una ditta a cui affidare i lavori; se si considera che il 90% degli edifici da ristrutturare si trova nelle periferie. Infatti, mi preme precisare, che i vari bonus edilizi utilizzati senza un controllo hanno generato, se pur inizialmente con una spinta propulsiva del mercato immobiliare, una diseguaglianza progressiva tra le tipologia degli immobili in periferia ‘meno performanti’, quindi con un prezzo più basso di vendita,  rispetto alle classi A o B nelle zone di pregio. Tuttavia il mercato immobiliare degli ultimi due anni sembra andare in contro tendenza, considerato un + 7,4 % di vendite immobiliari su Padova, con il rinnovo della classe energetica.  Sulla media regionale addirittura un + 18%».

Il mercato

«Infatti il mercato premia le case nuove, come attestano i dati dell’Istat sulle variazione dei prezzi del mercato italiano. Il problema è che vendere un immobile di classe G o F potrebbe diventare difficile, anche se a mio avviso la direttiva europea non può essere applicata nello stesso modo in tutti i Paesi Europei, senza tener conto delle differenze geografiche dei territori, delle caratteristiche dei patrimoni immobiliari tra Stati, della condizione di tassazione del bene “casa”, diversa per ogni singolo Stato, quindi anche in merito alla rendite catastali- sostiene Carpanese - .Non è possibile uniformare tutto, quando in Stati come la Francia e la Germania la gran parte della popolazione vive in affitto, rispetto agli Italiani che sono proprietari, per circa il 70% della popolazione, di una casa. La casa è un bene primario e va salvaguardata».

Il risparmio

Altro aspetto da considerare è la capacità di risparmio delle famiglie italiane. Infatti Carpanese dichiara che su 10.000 miliardi di risparmio il 60% viene investito in immobili come acquisto prima casa, una sorta di previdenza complementare:  «Le Banche dovrebbero favorire le giovani coppie con un credito agevolato con tassi più bassi rispetto agli attuali per l’acquisto della prima casa e penso anche ai Comuni nel lancio di nuovi piani di edilizia pubblica, visto il piano di riqualificazione urbana previsto dal Pnrr. Nel 2022 la fase di accelerazione dei prezzi delle abitazioni è cresciuta del 3,8% in Italia e del 2,7% in Veneto con un picco nella città di Verona. Si pensi poi ai futuri prezzi, considerato che in Italia il totale degli edifici da adeguare è di 1.834.000».

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