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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Carceri

Fusione di Carceri e Vighizzolo d’Este, 29 e 30 si vota con un referendum

In consiglio regionale ha espresso giudizio positivo verso questa possibilità ma l'opposizione non ha votato sollevando diversi dubbi

In Consiglio regionale del Veneto sono stati 36 i voti favorevoli in merito al disegno di legge n. 209, d’iniziativa della Giunta regionale, relativo all’istituzione del nuovo comune di Santa Caterina d’Este mediante la fusione dei comuni di Carceri (1484 abitanti) e Vighizzolo d’Este (866 abitanti). E' previsto un referendum che coinvolgerà il 29 e 30 ottobre prossimi tutti gli abitanti. Se la maggioranza ha votata compatta a favore, contraria invece l'opposizione che non ha partecipato al voto. Molte le riserve espresse dalla capogruppo del Pd,Vanessa Camani, annunciando la non partecipazione al voto, ha sottolineato la mancata unanimità dei consigli comunali di Carceri e Vighizzolo d’Este rispetto al progetto di fusione. Ha espresso diverse perplessità anche il consigliere regionale Arturo Lorenzoni. 

«Lasciamo ai cittadini la scelta. Questa è la parola d’ordine. Lasciamo ai cittadini di Carceri e Vighizzolo d’Este la possibilità di scegliere di fondere i due comuni per crearne uno. Se c’è stato uno sforzo da parte di due Sindaci, di due Consigli comunali che sono i rappresentanti del popolo, e qui siedono tanti colleghi che sono stati consiglieri comunali, assessori comunali, sindaci, significa che questo nuovo comune, Santa Caterina d’Este, è quello che vogliono i cittadini», ha commentato Giuseppe Pan consigliere regionale (Lega – LV) nel suo intervento in aula consiliare.«Si tratta di piccole comunità – spiega Pan - con una grande storia, ad esempio Carceri, un territorio con una forte presenza storica e agricola. La collega Vanessa Camani accusa la Lega e la maggioranza di portare avanti questa fusione per il mero scopo politico di mettere poi un nostro sindaco. Personalmente – commenta Pan - ho sempre dichiarato di essere contrario al limite dei mandati, perché se i cittadini votano e rivotano una persona, un sindaco, un presidente di provincia o regione, chiunque sia, se i cittadini vogliono quella persona, è il popolo che decide, non noi. Allo stesso modo, se c’è la volontà popolare di unire due Comuni, noi dobbiamo solo suffragarla, perché c’è stato un sondaggio che ha visto più del 75% della popolazione favorevole. Noi oggi votiamo quindi la possibilità che queste due comunità si fondano, propongano un referendum e decidano la loro sorte». A favore del referendum anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo e l’assessore regionale Francesco Calzavara. 

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