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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Noventa Padovana

Gestione rifiuti a Noventa, l'opposizione: «Garantita la continuità. Ora bisogna rimanere con Padova»

I consiglieri Borina e Bisato: «Anche noi abbiamo da subito abbiamo spinto per il cambio di ambito. Ma in un contesto territoriale come il nostro, sarebbe miope guardare solo a casa nostra senza alzare lo sguardo e fare un ragionamento più complessivo. Per questo pensiamo sia arrivato il momento di pensare proprio alla Provincia»

In questi giorni è stata modificata la legge regionale sulla gestione dei rifiuti. Sono state introdotte le modalità con le quali i comuni possono richiedere il cambio del bacino di appartenenza e Noventa farà da apripista. «In qualche modo la Regione mette una pezza per risolvere le situazioni irrazionali che si erano create con l’imposizione dei perimetri dei bacini (insieme di comuni) per la gestione dei rifiuti fatta dalla regione stessa nel 2012 - raccontano Fabio Borina e Alessandro Bisato del gruppo "Con Noventa", all'opposizione della giunta Bano - .Noventa con altri comuni della cintura di Padova, ricadeva nel Bacino del Brenta che comprende oltre 70 comuni, da Saonara ad Asiago, quando la sua collocazione e conformazione urbanistica è strettamente legata a Padova e ai comuni della cintura, e a breve si sarebbe dovuto fare riferimento a quel Bacino per la gestione dei nostri rifiuti».

La buona notizia

«La delibera di richiesta di cambio bacino, in attesa della legge, presentata dal sindaco Bano in consiglio comunale nell’aprile dell’anno scorso, aveva avuto un voto unanime, considerato che l’assegnazione al Bacino del Brenta era stato fin da subito visto con criticità anche dalla precedente amministrazione - proseguno i due - .Oggi, presentatasi la condizione per fare questo passaggio, non si poteva che cogliere l’occasione e restare in un contesto di gestione dei rifiuti con il Bacino di Padova e finalmente poter iniziare a riorganizzare la gestione dei rifiuti introducendo, grazie alla gara che si potrà fare, quelle innovazioni ormai irrinunciabili verso il concetto di far pagare il servizio in base a quello che uno produce».

La Provincia

«Bene per Noventa, quindi, visto che anche noi abbiamo da subito abbiamo spinto per il cambio di ambito. Ma in un contesto territoriale come il nostro, sarebbe miope guardare solo a casa nostra senza alzare lo sguardo e fare un ragionamento più complessivo. Per questo pensiamo sia arrivato il momento, vista anche il ritorno delle province ad avere un certo ruolo nella gestione del territorio, di pensare proprio alla Provincia, così che coordini tutti i comuni in modo che ci sia vera omogeneità nella qualità dei servizi e conseguentemente nei costi. Se anche altri comuni chiedessero di cambiare ambito, cosa succederebbe? - si chiedono Borina e Bisato - .La legge regionale, dopo che ha stabilito degli ambiti che riteneva ottimali, ora di fatto, proprio grazie al caso di Noventa Padovana, mostra i suoi limiti e rende più facile cambiare il bacino di competenza, con il rischio di scomporre i 12 bacini attualmente istituiti in Veneto. Visto che “ritornano” le province, quale miglior soluzione se non darle la gestione degli ambiti?».

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