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ELEZIONI 2022

Gislon: «Agghiacciante che Giordani avvii una campagna d'ascolto dopo 5 anni»

La candidata sindaca di 'Orizzonti' insegue la Lega sul tema, dopo che si era già mosso il parlamentare Massimo Bitonci portando la questione in Parlamento, dal prefetto e al Corecom. Al coro si unisce anche il competitor principale, Francesco Peghin. Da Palazzo Moroni: «Lo prevede una legge regionale. E' un accordo con sindacati, Università e volontariato. Nulla a che fare con gli amministratori in carica»

Anche Francesca Gislon, la candidata sindaca di Orizzonti, il fronte "lorenzoniano" del centrosinistra, attacca Giordani sulla campagna d'ascolto avviata dal Comune. Lo ha già fatto il leghista Massimo Bitonci, rivolgendo prima un'interrogazione alla ministra Lamorgese e poi scrivendo al prefetto Raffaele Grassi e denunciando al Corecom l'ipotesi della violazione delle regole della campagna elettorale. Ora a rafforzare l'accusa anche Gislon: «Il fatto che dopo 5 anni di amministrazione ci sia bisogno di una campagna di ascolto dei bisogni dei cittadini è agghiacciante - esordisce Gislon - e la dice lunga sullo scollamento con il mondo civico e dell'associazionismo che questa amministrazione uscente non ha saputo interpretare, prediligendo annunci su metri cubi e appalti milionari ai reali bisogni dei cittadini. Rispondiamo noi alla domanda: Padova ha bisogno di più lavoro specie per le donne e i giovani, che hanno patito moltissimo in questi anni, e un taglio senza precedenti della spesa pubblica improduttiva. Presenteremo la settimana prossima un piano straordinario di interventi per garantire almeno a 30mila famiglie padovane rateizzazione e sgravio delle bollette di gas ed energia elettrica. Altro che campagna di ascolto: dopo 5 anni una buona amministrazione deve dare risposte e non chiedere cosa serve, ma dare ciò di cui famiglie e imprese hanno più bisogno».

Peghin

«Il sindaco uscente mi dà ragione: i cittadini vanno ascoltati. Leggo con piacere che ha promosso un'indagine per conoscere i bisogni e le richieste dei padovani, peccato che il tempo sia ormai scaduto - commenta il candidato del centrodestra, Francesco Peghin - .Per cinque anni ha governato la nostra città chiuso dentro il Palazzo senza mai ascoltare la voce dei quartieri. Io posso dire sin d' ora, senza timore di essere poi smentito, che da sindaco darò voce ai padovani e insieme a loro cambierò la nostra città. In questi mesi di campagna elettorale ho incontrato ogni giorno moltissime persone a cui ho chiesto di spiegarmi problemi, opportunità, disagi, idee. Perché credo nel dialogo e nella concertazione. Da sindaco sarò con la mia giunta ogni mese in un quartiere diverso perchè il bene pubblico non si amministra nella solitudine del Palazzo, ma tra la gente e con la gente. Lo scriverò nel mio programma di rilancio e ripartenza: un patto con i cittadini da sottoscrivere il 12 giugno perché uniti possiamo davvero disegnare il futuro della nostra grande città. Va benissimo ascoltare i cittadini, ma non solo quando chiedi il loro voto. Altrimenti, caro sindaco uscente, è come ammettere che per cinque anni hai governato senza chiedere ai padovani di partecipare al processo di cambiamento. Così, caro sindaco uscente, trasformi un'indagine comunale in un sondaggio elettorale con la speranza magari di influenzare il voto. È una vergogna. Nulla a che vedere con le cinque regole buoniste che hai pubblicizzato in questi giorni nelle nostre case».

Palazzo Moroni

«L'indagine in oggetto è svolta come una delle attività conoscitive previste dal tavolo delle Alleanze per la Famiglia, progetto previsto anche nell’ambito della legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020 “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità” - si legge in una nota di replica da Palazzo Moroni - e avviato sotto la giunta precedente che vede la partecipazioni di tutti gli enti e soggetti significativi del territorio. Tale strumento era già programmato nel Piano della famiglia 2018-2021 (che ha subito rallentamenti e modifiche di cronoprogramma a causa della pandemia) costruita insieme a parti sindacali, associazioni di categoria, Università degli Studi di Padova, Centro Servizio Volontariato per definire i bisogni di conciliazione di chi vive e lavora a Padova e orientare gli interventi dei settori competenti della pubblica amministrazione. L’indagine è puramente correlata e esigenze di ricerca mirate a migliorare i servizi al cittadino e non porta con se riferimenti ad amministratori in carica o ad organi istituzionali dell’ente».

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