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Lonardi: «Padova città dello sport 2023 è una patacca»

Accuse pesanti da parte del consigliere della lista legata all'ex sindaco leghista, che intravede lati oscuri nell'operazione. Bonavina difende l'operato: «Tutto falso. Procedura limpida. Il consigliere sembra ossessionato dallo sport, di cui però non si era mai occupato prima»

«La nomina di Padova come città europea dello sport è una patacca. L'amministrazione rinunci, perché qui parliamo di sport e non possiamo permetterci di comprare una designazione». L'accusa pesante parte dal consigliere della lista civica Bitonci, Ubaldo Lonardi. Subito però è arrivata la difesa da parte dell'assessore allo sport, Diego Bonavina: «Tutto falso. Questa destra senza idee, a costo di fare polemiche e gettare fango, non sembra avere scrupoli a danneggiare la città». Un colpo di coda di questa fase amministrativa, che a breve si trasformerà in campagna elettorale. E c'è da scommetterci, che sia Lonardi che Bonavina saranno protagonisti. Già nell'ultimo anno si sono puntati spesso, soprattutto quando si è parlato di stadio Euganeo e del restyling.

Lonardi

Bonavina due settimane fa annuncia la designazione di Padova come “Città europea dello sport 2023”. Un titolo consegnato da Aces Europa, che in estate aveva inviato una propria delegazione per visitare gli impianti sportivi della città e valutarne la candidatura. Una farsa secondo Lonardi: «Sono state pagate dal Comune fatture da 2350 euro al momento della presentazione della domanda, con la promessa dell'individuazione degli sponsor e della predisposizione di un dossier per partecipare, da affidare poi ad uno studio amico di Aces (Sg Plus, ndr)» sostiene Lonardi «e quindi, visto che parliamo di sport, credo che tutto questo sia irriverente e vergognoso. L'amministrazione faccia un passo indietro, confessi di aver comprato la nomina e rinunci immediatamente. Io ho le carte e sono inattaccabile. Hanno partecipato 8 città, pagando, e casualmente sono state designate tutte»

Bonavina

Puntuale è arrivata la risposta dell'assessore allo sport, Diego Bonavina: «Innanzi tutto sono felice di avere, in questi anni da assessore, conquistato il consigliere Lonardi, che oggi scopriamo così attento osservatore dello sport padovano, materia alla quale mai si è interessato» premette piccatamente Bonavina «ma le sue accuse sono prive di fondamento. Nessuno sponsor ha collaborato al progetto. Entrando nel merito delle accuse del consigliere, per quanto riguarda i rapporti tra Aces e SgG Plus, questi non riguardano il Comune di Padova. E comunque lo stesso studio ci ha assicurato che non esistono rapporti, se non quelli di lavoro. Sg Plus è uno degli studi di marketing e comunicazione sportiva più importanti e conosciuti, non solo in Italia, ma a livello europeo. L’incarico infatti è stato conferito a loro per la nota e indubbia competenza. Da parte sua, invece, Aces è una realtà che ha in essere protocolli ed è riconosciuta da Coni, Sport e Salute e Anci, tanto che nella delegazione presente a Padova per valutare la candidatura era presente anche l’onorevole di Forza Italia Roberto Pella, vice presidente di Anci. Dispiace dunque che una candidatura, condivisa con tutto il tessuto sportivo della città, associazioni, federazioni, enti, e una nomina che potrebbe contribuire al rilancio di un settore come quello dello sport, in particolare di base, così duramente colpito dalla pandemia, siano usate solo per una sterile polemica che non ha certo a cuore il bene della città. Si colpisce un’iniziativa che può dare ossigeno a una delle sue realtà più preziose, quella dello sport. Noi però ce ne faremo una ragione e continueremo a valorizzare le nostre eccellenze senza polemiche».

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