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Nidi, buoni welfare e nuovi servizi per genitori: la mozione del Pd

L'iniziativa, promossa dal consigliere comunale Marco Concolato è stata presentata nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Moroni a cui hanno partecipato i consiglieri comunali Coppo, Tognon e Bruni, la consigliera regionale Vanessa Camani, il Segretario cittadino PD Franco Corti, la vicepresidente di Progressiva Giorgia Cazzola e la referente della Casa delle Donne Milvia Boselli

Attraverso una mozione consiliare il Partito Democratico chiede all'amministrazione comunale un impegno concreto per mettere in campo nuovi strumenti di conciliazione tra vita familiare e lavoro e favorire la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro. L'iniziativa, promossa dal consigliere comunale Marco Concolato e sostenuta dal gruppo consiliare PD, dalla Conferenza delle Democratiche, Progressiva, Casa delle Donne, già accolta favorevolmente e supportata dalle Assessore Colonnello (Servizi sociali) e Piva (Politiche scolastiche), è stata presentata nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Moroni a cui hanno partecipato i consiglieri comunali Concolato, Coppo e Tognon, Bruni, la consigliera regionale Vanessa Camani, il Segretario cittadino PD Franco Corti, la vicepresidente di Progressiva Giorgia Cazzola e la referente della Casa delle Donne Milvia Boselli. 

“In tema di parità di genere il nostro paese è ancora molto indietro. A pesare sono soprattutto la partecipazione e le condizioni di lavoro delle donne penalizzate dalla scarsa condivisione della cura familiare. In Italia 1 donna su 5 non torna più al lavoro dopo la maternità. Alla minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro si affianca l’altro grande tema, ossia il divario retributivo - afferma Concolato -  I dati regionali e provinciali lo confermano: alle più basse retribuzioni strutturalmente assegnate alle donne, si somma l’ulteriore diminuzione dovuta al costante ricorso al tempo parziale per conciliare vita lavorativa e familiare. A Padova più del 40% dei contratti è a tempo parziale. Appare evidente come ad impattare maggiormente in termini negativi sulla condizione lavorativa femminile pesi soprattutto la mancata condivisione dell’attività di cura familiare”. L’iniziativa del Partito Democratico punta ad ampliare a livello comunale i servizi a supporto per la conciliazione tra vita familiare e lavorativa per tutti i genitori per promuovere una cultura paritaria della genitorialità. 

Tra le misure contenute nella mozione il potenziamento dei servizi per l’infanzia 0-3 esistenti attraverso una maggiore flessibilità dei Nidi comunali ed aumentare il numero dei posti Nido disponibili, recuperando gli spazi all'interno di quei plessi scolastici che rischiano di chiudere a causa della denatalità per la creazione di micronidi di prossimità o nidi in famiglia. Sempre in tema di Nidi si chiede inoltre di prevedere tra i criteri per la formazione delle graduatorie l'inserimento dell'indicatore ISEE, attualmente non previsto. L’altro pilastro su cui poggia l'iniziativa riguarda il potenziamento del progetto “Alleanze per la famiglia” per coordinare e mettere a sistema i servizi di welfare e di conciliazione tra lavoro e vita familiare presenti in città. In concreto si pensa a nuovi sostegni per i neo genitori attraverso: la creazione di un Albo comunale di collaboratrici e collaboratori qualificati (es. baby sitter), il riconoscimento di buoni e contributi da utilizzare per l’acquisto di servizi educativi, di welfare e conciliativi famiglia-lavoro presenti nel “Portale Padova Per”, tra cui anche i centri estivi accreditati.  Con la mozione si chiede inoltre di promuovere le “Scuole per genitori” e l‘attività dei Consultori Familiari e sviluppare servizi a supporto delle piccole necessità quotidiane, cosiddetti “time saving” come il  maggiordomo o portierato di quartiere per l'aiuto quotidiano per pratiche o piccole commissioni. Infine si chiede al Comune di fornire a tutti i nuovi nati una “baby box” di benvenuto contenente buoni sconto e/o articoli dedicati alla prima infanzia e informazioni utili di supporto ai neo-genitori.  “In attesa dell'estensione del congedo parentale per i papà come avviene già nel resto d’Europa è importante attivarsi a livello comunale con un sistema di servizi a supporto per la conciliazione tra vita familiare e lavorativa” conclude il Consigliere Comunale Marco Concolato, primo firmatario della mozione. “Accolgo con favore i suggerimenti che provengono dalla Mozione del Partito Democratico e spero che la discussione in consiglio comunale possa ulteriormente arricchire la proposta” dichiara l’Assessora comunale al Sociale Margherita Colonnello. “Per mettere in pratica i principi delle pari oppurtunità abbiamo bisogno di maggiori servizi di conciliazione e di un dibattito politico che, sempre di più, insista sul concetto che la genitorialità deve essere condivisa, non affare delle madri. In questo senso sono particolarmente contenta che la prima firma della mozione provenga da un consigliere padre, segno  questo di un mondo che cambia. Gran parte delle iniziative potranno essere attuate grazie a una semplice riorganizzazione del servizio,  già da tempo orientato a una revisione per riuscire a rispondere alle mutate esigenze delle famiglie di oggi. Si cercherà poi una sostenibilità attraverso la partecipazione a bandi regionali e nazionali sempre più presenti in questo ambito”.

“Per superare le discriminazioni di genere e consentire alle donne di realizzarsi pienamente a partire dall’accesso al lavoro di qualità ed equamente retribuito serve un’alleanza tra istituzioni e territori. Il ruolo dell’ente locale può essere strategico.  Ma il tema della segregazione femminile dal lavoro va affrontato anche a livello regionale. In Veneto, sebbene ci siano tassi di occupazione superiori alla media nazionale, la distanza occupazionale tra donne e uomini supera i 17 punti percentuali. Così come alta rimane la difficoltà delle donne ad accedere a ruoli apicali o a retribuzioni paritarie.  Abbiamo raccolto i dati regionali e fotografato la situazione del lavoro delle donne in Veneto in una pubblicazione che presenteremo domenica 10 marzo dalle 9.30 a Padova in Fornace Carotta” dichiara la Capogruppo PD in Consiglio Regionale Vanessa Camani. Per il Segretario cittadino PD Franco Corti: “I temi della famiglia e del lavoro sono spesso richiamati dalla politica, ma abbiamo visto come di recente vengano più spesso sviliti e derisi da questo governo. Il salario minimo osteggiato, quando si parla di fondi non spesi del PNRR si preferisce fare cabaret in campagna elettorale invece che portare investimenti per i nidi. Questi vuoti ricadono poi sugli enti locali che devono compensate al meglio. L’amministrazione padovana risponde in maniera virtuosa impegnandosi con queste mozioni per favorire un welfare vicino alle persone. Per conciliare famiglia e lavoro servono queste misure di flessibilità e di supporto che mettano in condizione le giovani famiglie di non scegliere fra i propri figli e il lavoro.”

Spiega il Consigliere comunale PD Alessandro Tognon: “Oramai tutti gli indicatori ci dicono che se alle donne vengono permesse le stesse condizioni di accesso al mondo del lavoro il PIL di un paese cresce. Provare, anche nel piccolo della nostra realtà, a fare in modo che questo possa accadere è un passo per tutta la nostra comunità, oltre che un doveroso e necessario passo verso la parità di genere. Questa attenzione al lavoro la poniamo anche quando nella nostra mozione richiamiamo il rispetto dei contratti collettivi di settore, per evitare ogni possibile sfruttamento". 

"Il potenziamento dei servizi deve partire da una ricognizione sull’offerta di welfare di cui il Comune di Padova dispone: come diretto erogatore (18 tra asili nido e centri di infanzia), oppure in convenzione con enti diversi (14 asili principalmente promossi da parrocchie e dalla Fondazione SPES), o infine come territorio nel quale operano 31 enti non in convenzione. È un’operazione che l’Amministrazione Comunale ha già avviato con il Portale Padova Per, che rende visibile ed aggiorna continuamente l’elenco di servizi per la famiglia, facilitando l’informazione e l’accesso da parte dei cittadini nei diversi bisogni emergenti. L’obiettivo è dare organicità a vere politiche per la parità di genere e politiche per la famiglia, uscendo dall’idea che gli asili e le misure di conciliazione siano “spesa sociale”: esse sono invece investimenti per il benessere dell’intera società, per il mantenimento dei diritti, per lo sviluppo del nostro Paese” chiude la consigliera del Pd, Federica Bruni.

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