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Pagamento ai fornitori: il Comune accorcia ancora i tempi. Giordani: «La macchina comunale va spedita»

Se nell'anno 2017 i pagamenti delle fatture venivano effettuati mediamente in 43/44 giorni dal ricevimento, nell'anno 2018 in 36/37 giorni, nel 2019 i pagamenti sono stati effettuati in 26 giorni e nel 2020 in 23 giorni

Se nell'anno 2017 i pagamenti delle fatture venivano effettuati mediamente in 43/44 giorni dal ricevimento, nell'anno 2018 in 36/37 giorni, nel 2019 i pagamenti sono stati effettuati in 26 giorni e nel 2020 in 23 giorni. Nel complesso le fatture commerciali pagate nel 2020 ammontano ad 146.194.782,19 euro su un complessivo di pagamenti di € 331.199.305,54. Il debito residuo al 31 dicembre 2020 di fatture non pagate entro la scadenza ammonta ad appena 1.240 euro Il Comune di Padova ha immesso quindi un importante liquidità nel sistema economico cittadino rispettando i tempi di pagamento.

Macchina comunale

«Il miglioramento costante dell'efficienza della complessa macchina comunale - sottolinea il Sindaco Sergio Giordani - è uno degli obiettivi che anche sulla scorta della mia esperienza imprenditoriale mi sono sempre posto. Questi dati sono lusinghieri e confermano che il Comune di Padova può contare su ottimi dirigenti e collaboratori che nonostante l'emergenza Covid hanno saputo migliorare anche quest'anno in un aspetto assolutamente strategico. Per i privati un ente pubblico che paga in fretta vuol dire serietà e certezza nei bilanci specialmente in fase di crisi, per il pubblico questa tempestività porta consistenti vantaggi e un ottimizzazione di risorse che diversamente andrebbero sottratte ai servizi ai cittadini. Ora la prossima sfida è fare ancora meglio nell'anno corrente».

Benefici

Anche il Comune, e quindi i servizi rivolti ai cittadini, hanno avuto un beneficio nel rispettare i tempi di pagamento. La legge di bilancio 2019, infatti, ha introdotto un nuovo obbligo di accantonamento di risorse correnti per gli enti che non rispettano i termini di pagamento delle transazioni commerciali o non riducono il debito pregresso o non alimentano correttamente la piattaforma dei crediti commerciali (PCC).
Per il Comune di Padova tale accantonamento sarebbe stato di circa otto milioni di euro che avrebbe comportato un taglio drastico ai servizi erogati Inoltre la legge di bilancio 2020 è intervenuta  concedendo la possibilità agli enti in regola con i pagamenti di ridurre l'accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità per gli anni 2020 e 2021  al 90% di quello obbligatorio che, tradotto in valore economico, per il Comune di Padova, vuol dire circa 1.320.000 euro che invece sono stati utilizzati per garantire maggiori servizi ai cittadini.

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