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Peghin sogna in grande: «Terrò io la delega al lavoro, un sindaco può ridurre la disoccupazione»

Dopo il primo maggio in piazza, il candidato del centrodestra tira fuori la sua ricetta per risolvere il problema dell'occupazione

Anche Francesco Peghin ieri 1 maggio è stato in piazza per ascoltare le voci dei lavoratori. A Padova si è riflettuto su come rafforzare uno dei diritti e doveri maggiormente calpestato, ma vitale per la ripartenza, ancor più in questa fase di ripresa dalla crisi economica e occupazionale pandemica, di cambiamento tecnologico e nel pieno di una guerra con ripercussioni durissime su costi energetici e costo della vita. Purtroppo sono oggi 50 mila i poveri, anche a causa della pandemia, a Padova e Provincia: nessuno deve più rimanere indietro. «La tutela, il rafforzamento e l’incentivo allo sviluppo - evidenzia il candidato sindaco del centrodestra Francesco Peghin - saranno davvero per il Comune di Padova, quando sarò sindaco, la priorità con la sicurezza e il sociale. E anzi, lo dico già ora senza riserve, la delega al lavoro proporrò alla mia giunta di tenerla io. E’ troppo importante cambiare una storia sbagliata che racconta che i Comuni non possono fare molto per il lavoro. E’ vero che non si crea nel Palazzo comunale l’occupazione per migliaia di padovani, ma è ancora più vero che una amministrazione forte e competente può fare la regia delle azioni che generano sviluppo e quindi crescita».

Responsabilità

Uno dei salti di qualità che Peghin sostiene di poter dare all’amministrazione qualora diventasse sindaco starà proprio nel protagonismo e nell’assunzione di responsabilità sociale ed economica che il Comune deve esercitare rispetto alla crescita economica e sociale. «I diritti dei lavoratori - prosegue Peghin - che si celebrano giustamente il Primo Maggio devono rendere Primo Maggio tutti giorni dell’anno. Il sindaco, come è il primo responsabile della salute dei padovani, deve essere in questa epoca difficile il primo responsabile del lavoro dei cittadini. Da decenni, sia da imprenditore che nei differenti incarichi che ho avuto l’onore di svolgere in rappresentanza delle imprese e del territorio padovano e veneto, ho creduto nel lavoro perché lo ritengo l’ossigeno che ci tiene in vita, che ci identifica e produce orgoglio, felicità, dignità».

I numeri

A Padova e Provincia,  disoccupazione e inattività sono più alte della media regionale, ma più basse della media nazionale. Secondo l'ISTAT (2020) i gruppi più penalizzati dalla disoccupazione sono i giovani fra 15 e 24 anni (in particolare le donne di questo gruppo di età con il 45.3%, tre volte i coetanei maschi). Inoltre, c’è un alto livello di inattività femminile (42% tra 15-64) e un crescente rischio di disoccupazione tra stranieri e lavoratori poco qualificati.

Ridurre la disoccupazione

«Per ridurre la disoccupazione  - sottolinea Peghin - andrà rafforzato l’impegno a favorire l’incontro tra domanda e offerta: è una delle attività sulle quali, insieme a partner pubblici e privati, può fare la differenza un Comune che si senta responsabile in prima linea del lavoro. Dal 12 giugno io lo faró partendo dal coinvolgimento degli attori del territorio (Ordini Professionali, Università, Camera di Commercio, Associazioni Economiche, Sindacati, Fondazioni, Provincia, Enti regionali…). Voglio favorire il confronto e la sinergia come un'unica squadra pubblica-privata. La responsabilità del sindaco sarà allora far ripartire lo sviluppo, la qualità della vita e l’attrattività di Padova con scelte coraggiose e finalmente all’altezza della nostra città, tra rinascita della Zona Industriale da terzo millennio, investimento sull’economia della ricerca, rilancio del turismo e conquista del titolo di Capitale Europea della Cultura, stimolo allo sviluppo del terzo settore e del ritorno al commercio di vicinato come centrale e capillare in tutti i quartieri, mobilità sostenibile, ambiente e molto altro. Padova merita un progetto così ambizioso per rendere davvero il Primo Maggio la festa del lavoro e della ripartenza e per metterlo sempre al centro di tutte le attività della nostra squadra per i prossimi cinque anni».

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