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Regionali 2020, Marcato: «Votiamo Lega, non Lista Zaia. La competizione elettorale? La sinistra ha rinunciato»

Marcato a Padova presenta la sua candidatura in Regione: «Fontana ha fatto bene a mandare quel messaggio agli iscritti, lo condivido io e lo condivide Zaia». Sul referendum fa intendere che il suo sarà un “No”

Un po’ di suspence, che comunque non è il termine esatto o quantomeno è esagerato, la mette la questione preferenza. Già perché bisogna scriverlo il nome di Roberto Marcato sulla scheda, che non è quella con il simbolo di Luca Zaia. La preferenza va espressa scrivendolo a fianco di quello della Lega Salvini. A qualcuno può pure sembrare un controsenso o una questione di lana caprina, mentre invece è una questione sostanziale. Certo, non può essere Marcato a doversi preoccupare di essere rieletto in consiglio regionale, altri magari sì. Che appunto volevano stare sulla Lista Zaia: «Noi siamo leghisti. Se qualcuno non ha voglia di fare il leghista il “portone” è spalancato». Lo dice in dialetto in realtà ma è chiarissimo cosa vuole dire. Già perché i giornalisti presenti in via Santa Sofia dove all’interno di un esercizio che non ha riaperto dopo il lockdown Marcato ha presentato la sua candidatura, hanno provato a mettere un po’ di pepe alla campagna elettorale più sottotono che si ricordi. Una campagna elettorale pressoché assente, dove dopotutto il risultato pare scontato, quindi è quasi più interessante un eventuale scontro tra le mura domestiche che quanto accade fuori. «Fontana ha fatto bene a mandare quel messaggio agli iscritti, lo condivido io e lo condivide Zaia». 

Marcato ha anche parlato del suo operato da assessore regionale, si è soffermato sulla gestione del lockdown non solo dal punto di vista medico ma anche, appunto, economico. Ha speso parole anche per Padova, dove si dice molto preoccupato per la situazione della Fiera, rilancia l’idea di portarci dentro l’Università in modo anche di valorizzare il nuovo centro congressi. Non ha escluso una sua candidatura a sindaco di Padova ma neppure l'ha confermata. A questo proposito ha solo assicurato che il candidato sindaco dovrà essere di gradimento della Lega. 

Dell’anomala campagna elettorale post pandemia si è soffermato evidenziando soprattutto un aspetto che non riguarda la Lega e Zaia ma gli sfidanti: «Un elemento di debolezza, e non lo dico con ironia. I partiti hanno rinunciato ancora prima di cominciare. Una democrazia funziona con la legge dei contrappesi. Se c’è una opposizione forte è bene per la democrazia. E’ un peccato che la sinistra abbia rinunciato a una candidatura forte. Se non candidi le prime linee contro Zaia, quando lo fai?». Sul referendum poi Marcato è dell’idea che sia sbagliata proprio la questione come è stata posta. E fa intendere che il suo sarà un “No”. 

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