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Tavolo regionale sui cementifici: Donazzan esclude Provincia, Comuni, Parco Colli e pure i Comitati

Presieduto dall’assessore regionale, Elena Donazzan, affiancata dall’Unità di Crisi regionale di Veneto Lavoro, hanno partecipato Buzzi Unicem, Cgil e Cisl con le RSU dell’azienda e l'ARPAV. Il Comitato Lasciateci Respirare di Monselice: «L’assessora, non solo non ha mai voluto incontrare comitati e stakeholders, ma ha escluso da questo incontro persino i rappresentanti istituzionali»

Si è tenuto ieri, mercoledì 26 luglio, un incontro di aggiornamento del tavolo regionale sui cementifici della Bassa Padovana. Al tavolo, presieduto dall’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, affiancata dall’Unità di Crisi regionale di Veneto Lavoro, hanno preso parte la rappresentanza aziendale di Buzzi Unicem, le organizzazioni sindacali di categoria, le RSU dell’azienda e l'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV). Esclusi invece i comitati ambientalisti che da anni si battono contro la presenza del cementificio alle porte di Monselice. L’incontro ha avuto l’obiettivo di aggiornare il tavolo tenutosi a novembre 2022 dal quale era emersa la necessità di approfondire, con riferimento propio allo stabilimento Buzzi Unicem di Monselice, gli aspetti di sostenibilità produttiva e tutela ambientale con il supporto delle strutture tecniche degli enti preposti. Sostenibilità che proprio le associazione ambientaliste contestano da più di un decennio. Paradossalmente nel corso dei lavori le parti sindacali hanno evidenziato preoccupazioni proprio in riferimento al clima sociale poco sereno in cui operano i lavoratori a causa delle proteste di alcune associazioni del territorio sulla compatibilità ambientale delle attività dello stabilimento.

I sindacati hanno dichiarato di considerare ambiente e lavoro in una prospettiva di sostenibilità che non può che considerare entrambi gli aspetti, auspicando che i dubbi legittimi vengano risolti facendo riferimento a un approccio tecnico obiettivo e a dati ufficiali e rigorosi. L’ARPAV ha confermato le conclusioni riportate nella relazione annuale AIA del 2022 che non hanno evidenziato irregolarità, ha inoltre confermato l’affermazione dell’azienda di aver posto in essere investimenti e misure per controllare e migliorare le performance ambientali anche oltre le prescrizioni normative e autorizzative. «Mi auguro – conclude l’Assessore – che i confronti futuri siano caratterizzati, come in questo caso, da un approccio tecnico rigoroso con riferimento a dati oggettivi e ufficiali, peraltro disponibili in piena trasparenza».

L’azienda ha descritto gli investimenti recentemente realizzati in materia di ambiente e sicurezza ponendo l’accento sugli sforzi in questi ambiti posti in essere per migliorare le prestazioni oltre gli obblighi di legge. L’azienda ha anche rappresentato le prospettive relative agli ulteriori investimenti per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale e per centrare gli obiettivi comunitari per la decarbonizzazione fissati per il 2030 e il 2050.«Come Regione consideriamo quello dei cementifici un settore con importanti profili di strategicità per il territorio e la nazione, le cui produzioni devono necessariamente contemperare la qualità e la sicurezza del prodotto con la sostenibilità ambientale – commenta l’assessore Donazzan - Abbiamo fatto un importante passo avanti grazie alla presenza di ARPAV che ha consentito di approfondire numerosi argomenti e confermato la conformità dell’attività dello stabilimento di Monselice alla disciplina ambientale obbligatoria. Abbiamo registrato anche la propensione dell’azienda a migliorare ulteriormente le performance ambientali, una strategia testimoniata da investimenti già realizzati e da un importante programma di spesa anche per realizzare gli obiettivi sfidanti dalla normativa europea sulla decarbonizzazione». 

Saputo dell'incontro, gli ambientalisti del Comitato Lasciateci Respirare è stato molto critico con l'assessora. «Ancora una volta - commentano dal Comitato - Elena Donazzan dimostra di essere appiattita sulle richieste dei cementieri e di non conoscere le leggi della Regione Veneto nel quale svolge il ruolo di assessore al lavoro. Quando cita con enfasi i progetti di decarbonizzazione volti al 2050, continua ad ignorare che c’è un Piano Ambientale che regola il Parco Regionale dei Colli Euganei che dichiara le cementerie come attività incompatibili e  indica un percorso concertato per la loro riconversione o dismissione». Non solo l'assessora ma anche i sindacati, Cisl e Cgil nella fattispecie, non sono esenti da critiche: «Le preoccupazioni di cui parlano anche Sindacati e cementieri, non sono di “alcune associazioni”, ma di tutti i Sindaci e di tutte le categorie economiche del territorio. Ribadiamo che qualsiasi progetto della cementeria volto all'uso di combustibili da rifiuto, non può essere autorizzato dentro un Parco regionale avviato nella valorizzazione del turismo, dell’agricoltura, delle terme e ora, con il patrocinio della stessa Regione Veneto, impegnato al riconoscimento del Mab-Unesco». Infne una considerazione: «Prendiamo infine atto che l’assessora, non solo non ha mai voluto incontrare comitati e stakeholders, ma ha escluso da questo incontro persino i rappresentanti istituzionali della Provincia, dei Comuni e del Parco stesso». 

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