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Serie B, Stefano Marchetti: «Per Baldini e Frare ho attivato l'opzione di rinnovo»

Il direttore generale del Cittadella traccia le linee programmatiche della prima squadra tra rinnovi, riconferme, nuovi acquisti e la convinzione di costruire una rosa per andare a lottare in ogni campo anche la prossima stagione

Ad un mese dalla sofferta salvezza portata a casa da Perticone e compagni, il Cittadella sta riannodando i fili in vista della prossima campagna. Due riconferme importanti sul piatto definite, due da valutare, Crociata ed Ambrosino da capire cosa vogliono fare, Carissoni primo acquisto ufficiale e una sensazione di leggera follia in casa Cittadella. Sostenibilità in primis e voglia di stupire, con la consapevolezza che la B, a queste latitudini, è sempre qualcosa di straordinario. Ancora di più al netto dell'innalzamento tecnico medio della categoria. Anche la prossima stagione si preannuncia di livello molto alto, con Sampdoria, Cremonese e Spezia di nuovo in cadetteria, Feralpisalò, Catanzaro, Reggiana e una tra Lecco e Foggia pronte a stupire, Bari, Parma, Palermo e Venezia vogliose di tornare in A dopo tanto tempo. Con Stefano Marchetti abbiamo parlato di questo, ma soprattutto della situazione in casa Citta, tra rinnovi, riconferme e scenari futuri di calcio mercato. 

Direttore, come stanno andando queste prime fasi di lavoro? «Sto recuperando ancora energie della stagione passata, perché il finale è stato psicologicamente difficile. Stiamo ripartendo piano piano e farò quello che c'è da fare calcolando quello che potrà essere il mercato. Un conto è immaginare delle cose e un altro conto è poterle fare. Siamo nella fase dei sondaggi, poi ci sarà il momento delle decisioni. Ora si ascoltano tante campane, si valutano se ci sono situazioni che mi piacciono e se sono percorribili».

Intanto è già arrivato il primo acquisto, Carissoni, che desta ottime sensazioni a livello umano, prima ancora che tecnico. «Vero, ho percepito anche io la stesso. È un ragazzo che è stato allenato da un mio ex giocatore come Di Donato, quindi il margine di errore a livello caratteriale è ridotto. Pensando alla stagione passata, mi viene da dire che a volte delude più il carattere che l'atleta. La differenza la fa sempre l'aspetto emotivo, soprattutto quanto ti trovi a Cittadella».

Mister Gorini riconfermato? «Posso confermare che ci dobbiamo incontrare. Abbiamo parlato rapidamente nei giorni scorsi, tra un appuntamento ed un altro, ma dobbiamo approfondire. Adesso Gorini va qualche giorno in vacanza e poi ci vedremo. Dobbiamo solo incontrarci, tutto qua. A Cittadella contano molto i rapporti, è solo una questione di tempistiche. Ci incontreremo e cercheremo di capire in maniera più approfondita come continuare insieme. Bisogna parlarsi».

Visto che bisogna parlarsi e nei giorni scorsi ci sono stati tanti appuntamenti, con i rinnovi dei giocatori in scadenza cosa succede? «Rinnoverò Branca e Vita, mentre in questi giorni eserciterò l'opzione per il rinnovo di Enrico Baldini e Domenico Frare. Su quest'ultimo giocatore ho letto tante notizie (alcune indiscrezioni davano molto forte il Modena sul centrale granata ndr.), ma la realtà è che nel contratto di Frare, così come in quello di Baldini, c'è l'opzione di rinnovo in favore del Cittadella. Potrei esercitarla il 30 giugno, ma preferisco farlo oggi, così qualcuno si mette l'anima in pace».

Per quanto riguarda Lores Varela e Donnarumma? «Li aspetto. Mi guardo attorno, qualche dubbio c'è e valuterò. Anche loro hanno l'opzione di rinnovo a favore del Cittadella».

Novità su Perticone? «Su di lui non so darti una risposta. C'è tutto il tempo per fare le valutazioni con calma. Capisco che giornalisticamente si vogliono avere tante notizie, ma le decisioni vanno prese con calma e serenità. Le mie giornate sono abbastanza piene. Non ho avuto tempo nemmeno di parlare con Gorini, non è cattiveria, ma non ho il dono dell'ubiquità. Sono sempre in giro. Nella macchina Cittadella non c'è solo la prima squadra, ma anche il settore giovanile, tante cose da chiudere e riavviare in vista di luglio. Non c'è fretta».

Ci sono possibilità di rivedere Crociata ed Ambrosino in maglia granata? «A me piacerebbe che la gente capisse che ci sono delle cose che vanno fatte nei momenti giusti».

Che cosa significa direttore? «Crociata gioca poco al Süd Tirol in prestito dall'Empoli. Ha un contratto importante, quindi Cittadella è il posto più bello dove può approdare. Crociata sposa il progetto al momento giusto lo scorso gennaio. Ambrosino è del Napoli, la società partenopea l'ha mandato in prestito al Como dove non gioca. Anche in questo caso, tecnicamente, Cittadella diventa è il posto più bello del mondo. Il difficile viene nella parte economica. Nei 6 mesi qualche giocatore si può mettere in discussione e quindi l'operazione diventa fattibile. Crociata segna 6 reti in 16 partite, ma ha un contratto che non rientra nei parametri del Cittadella. Ambrosino gioca tanto e fa bene perché gli diamo quello che non ha ricevuto dal Como, riuscendo a disputare i Mondiali Under 20 in Argentina. Dopo questi percorsi, diventa complicato tenere entrambi giocatori. Poi tutto può succedere. Non sono per i bagni di sangue economici. I prestiti non mi piacciono, perché voglio lavorare per valorizzare la società granata, non le altre. Quando li faccio sono scelte prettamente tecniche. Ora, a bocce ferme, posso dire che ci vorrebbe una grandissima determinazione da parte dei giocatori per restare, mettendosi in discussione anche economicamente. È molto raro tutto questo. Se Crociata avesse segnato 4-5 gol al Sud Tirol nella prima parte del campionato, sarebbe mai venuto a Cittadella? Se Ambrosino avesse trovato spazio a Como fin da subito, il Napoli avrebbe preferito spostarlo a Cittadella? Il giocatore viene a Cittadella quando è in difficoltà, non quando ha segnato tanti gol o giocato tanto e bene in altre piazze. Voglio spiegare queste cose alla gente, altrimenti si pensa che non si vogliano trattenere i nostri top o ci sia sempre la voglia di cambiare. Io sono il primo che vuole trattenere i migliori, ma ci sono tante componenti da mettere d'accordo in una trattativa: la società che acquista, quella che cede, il giocatore, gli agenti. A volte non si possono trattenere certi giocatori perché non sono più operazioni da Cittadella, perché i giocatori - dopo certe prestazioni o annate - non rinunciano a certe occasioni economiche e tecniche. È tutto logico. La nostra mission è cercare altri Crociata ed Ambrosino che hanno voglia di mettersi in discussione o che sono in un determinato momento della loro carriera, come Crociata lo scorso gennaio».

Perché qualche volta non si preferisce attendere un anno in più a Cittadella per fare poi un salto successivamente, vedi Antonucci quest'anno? «Io questo ragionamento lo faccio, ma spesso l'aspetto economico prevale su tutto. Anche rispetto ad un percorso che ti può portare in alto, se fatto rispettando gli step giusti. Un giocatore in passato che mi ha ascoltato in questo senso, facendo poi una grande carriera, è stato Meggiorini (al Cittadella tra il 2006 e il 2009 con 106 presenze e 40 gol ndr). Io lo volevo prendere dua anni prima rispetto a quando è arrivato. Un giovane deve mettere al primo posto l'aspetto tecnico, dimostrando il suo valore. Nel calcio di oggi, invece, si danno tanti soldi a ragazzi che devono ancora iniziare a giocare, non giustificabili per il valore ipotetico ed assoluto dell'atleta. Conosco giocatori che sono prigionieri del loro contratto».

A proposito di nuovi Crociata, Guidi del Pontedera, può essere un profilo da Cittadella? «Guidi è sicuramente un giocatore bravo, ma non è detto che arrivi al Cittadella. Ho parecchi giocatori in testa, tanti sondaggi in atto e cercherò di prendere quelli che reputo più vantaggiosi sotto l'aspetto tecnico ed economico. Vedremo quello che entrerà nella rete».

Asencio è destinato ad abbandonare la "rete" Cittadella? «Asencio ha legato poco a Cittadella. Era partito bene, poi per mille motivi le cose si sono un po' complicate. Credo che la cosa migliore per lui sia andare a trovare stimoli da altre parti».

Anche Antonucci sembra destinato a partire dopo due stagioni molto positive. «Caso completamente diverso rispetto ad Asencio. Bisogna capire le offerte che ci saranno, ma ci sto lavorando. Valuterò per la parte societaria e lui per la sua, cercando di trovare la soluzione migliore per tutte le parti in causa. Ha fatto bene con noi e credo abbia acquisito un valore di un certo tipo. Su di lui è stato fatto un lavoro importante da parte nostra e lui è stato bravo ad ascoltarci. Credo sia il momento di essere contenti tutti».

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