rotate-mobile
Attualità

L'ordine degli assistenti sociali: «Nuova presa di coscienza sulla violenza di genere»

La grande partecipazione al dramma di Giulia Cecchettin non ha fermato i femminicidi ma ha almeno contribuito a creare una nuova consapevolezza. Servono fondi per far funzionare bene i servizi che servono a cercare di fare di tutto per superare questa drammatica problematica

La grande partecipazione al dramma di Giulia Cecchettin non ha fermato i femminicidi ma ha almeno contribuito a  creare una nuova consapevolezza: «Il sorriso di Giulia è impresso in modo indelebile nel cuore di tutti. La giornata di venerdì 2 febbraio sarà occasione per ricordarla, ma anche per tornare a riflettere su un tema davvero ineludibile e per rielaborare il percorso fatto da novembre a oggi», ha spiegato Mirella Zambello, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto, che è intervenuta in occasione del conferimento della laurea alla memoria a Giulia Cecchettin, in programma domani, venerdì 2 febbraio, presso l’Aula Magna dell’Università di Padova.

«Si è detto più volte che a seguito dell’ondata di commozione suscitata da questo terribile episodio di cronaca, grazie anche all’impegno della famiglia di Giulia, sta nascendo una nuova sensibilità. Se pare irrealistico pensare che un autentico cambio culturale reale possa consolidarsi in poche settimane, tuttavia, anche noi come assistenti sociali abbiamo registrato una nuova presa di coscienza sul tema della violenza di genere: sono in aumento le segnalazioni da parte di persone esterne alla coppia. È il caso di vicini di casa che consideravano la violenza quasi un fatto privato, un tema di cui non dovevano interessarsi direttamente, e che ora ci chiedono come muoversi o come intervenire», ha proseguito Zambello. «Va nella giusta direzione - aggiunge la Vicepresidente Jessica Spader  - anche la campagna promossa dalla Consigliera di parità della Provincia di Treviso nei confronti dei medici di base, invitati a informare i loro pazienti sia sui  servizi antiviolenza dedicati alle vittime, sia sullo spazio di ascolto dedicato agli uomini che agiscono violenza, per accompagnarli in un percorso di cambiamento. Un progetto promosso con il patrocinio dell’Ordine, che lo ha indicato come buona prassi. Fra le iniziative che vedono l’adesione degli assistenti sociali del Veneto, anche il progetto Orphan of Feminicide che promuove percorsi a sostegno delle vittime di femminicidio e delle famiglie affidatarie». Servono fondi, per far funzionare bene i servizi che servono a cercare di fare di tutto, per superare questa drammatica problematica: «In Veneto - conclude Zambello - molto è stato fatto e molto si sta facendo sia sul fronte della sensibilizzazione sia sul fronte della presa in carico delle vittime, è necessario però contare su risorse strutturali e su un impegno di tutti nel tempo, per far sì che, scemata l’emozione collettiva, non si torni indietro, ma si compiano altri significativi passi nella lotta alla violenza contro le donne».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'ordine degli assistenti sociali: «Nuova presa di coscienza sulla violenza di genere»

PadovaOggi è in caricamento