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Più tempo per il bonus villette, Confartigianato: «Rimane nodo sulla gestione dei crediti»

«Dopo gli interventi antifrodi sulle cessioni dei crediti, che a inizio anno hanno temporaneamente bloccato il mercato, abbiamo sostenuto la tesi del rinvio durante l’iter del decreto Sostegni ter» ha detto il presidente Dall'Aglio

«Abbiamo colto con molto favore l’apertura del sottosegretario all'Economia Federico Freni sulla possibile proroga oltre il 30 giugno per effettuare il 30% dei lavori nelle villette unifamiliari, condizione necessaria per poter usufruire del Superbonus fino a fine anno». Il plauso arriva da Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova.

La proroga

Il governo non esclude quindi l'idea e ne sta valutando la fattibilità, compatibilmente con le previsioni inserite nel documento di finanza pubblica per il 2022. «Dopo gli interventi antifrodi sulle cessioni dei crediti, che a inizio anno hanno temporaneamente bloccato il mercato, abbiamo sostenuto la tesi del rinvio durante l’iter del decreto Sostegni ter. Le proposte di modifica non hanno avuto successo, ma non ci siamo arresi, riproponendo le stesse richieste anche nel cosiddetto decreto Bollette all'esame della Camera. Speriamo davvero che il Governo faccia questo passo» spiega Dall’Aglio. Per il comparto casa, rimane però un altro nodo difficile da risolvere: «Il cambiamento repentino e radicale delle policy aziendali adottate da Poste, che ha abbassato il plafond di crediti cedibili ad un massimo di 150 mila euro, a fronte dei precedenti 500 mila, accetta soltanto le prime cessioni di crediti e ha raddoppiato i tempi per la liquidazione rappresenta un problema per le nostre imprese artigiane – precisa Nicola Zanfardin, presidente del Sistema di categoria Edilizia di Confartigianato Imprese Padova - La nostra federazione nazionale è tempestivamente intervenuta con una lettera all’amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante, nella quale sottolinea le pesanti difficoltà degli imprenditori e chiedendo una modifica. A poste contestiamo di aver cambiato le regole senza alcuna preventiva comunicazione che consentisse alle aziende una adeguata riprogrammazione della propria attività, magari verso altri operatori intermediari. Il risultato è che oggi gli imprenditori si vedono rifiutate, senza alcuna motivazione, pratiche già avviate e, strozzati da inattese esigenze di liquidità, rischiano di veder compromessa la propria attività. Problemi analoghi per tutte le imprese che avevano già ceduto un primo Stato di Avanzamento Lavori a Poste e che ora si vedono non accettati i successivi». In provincia di Padova, le imprese del comparto casa sono 11.790, di cui 8.047 nell’edilizia, 2.641 nell’installazione di impianti, 1102 nel comparto legno. «Speriamo - conclude Zanfardin - che si possa avere quanto prima un confronto con l’amministratore delegato di Poste Italiane Del Fante per riconsiderare le decisioni in merito alla gestione del crediti fiscali e costruire processi rigorosi di verifica e controllo, al fine di realizzare un sistema che metta al riparo imprese e intermediari dai rischi connessi a possibili truffe».

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