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Ucraina, Confartigianato scrive al ministro del Lavoro: «Servono strumenti di tutela del reddito»

Il presidente dell'associazione di categoria chiede che vengano fatti interventi mirati per aiutare le imprese soffocate dalle conseguenze della guerra in Ucraina

«È assolutamente necessario che venga rifinanziato l’ammortizzatore straordinario per le imprese artigiane prima che gli effetti della guerra in Ucraina si scarichino sulle nostre imprese. Una “cassa-guerra” che sostituisca “cassa-covid” erogata da FSBA sino a fine 2021. In particolare, le filiere del manifatturiero, habitat naturale di 6mila imprese artigiane padovane e 30mila mila addetti, sono ad altissimo rischio per il combinato disposto dell’aumento dei costi energetici, di quello delle materie prime e della riduzione degli ordini da parte dei committenti dovuti alle crescenti tensioni internazionali. Ma non solo, ad essere coinvolti anche il comparto edile a rischio blocco per mancanza di materiali, i trasporti per il caro gasolio e tutti i servizi alla persona legati ai flussi turistici che sono ben lontani dai dati pre covid». La richiesta arriva da Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova.

La proposta

Dall'Aglio precisa: «I riflessi dell’invasione russa sul nostro sistema manifatturiero saranno molto più larghi e strutturali di quanto abbia causato il Covid, anche nelle sue fasi più acute di blocco della mobilità. Ci attendiamo un accorciamento delle catene globali del valore, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento a monte in particolare dell’energia, l’integrazione verticale del ciclo produttivo e la rivisitazione delle politiche delle scorte. Ma ci vorrà tempo affinché questi aggiustamenti si realizzino. Nel frattempo, la manifattura in Italia a gennaio frena: -3,4%. Più pesante per vetro cemento, ceramica, gomma e materie plastiche, la cui produzione crolla dell’8,8%. Nei settori energivori, si segnala il calo di produzione del 19,7% per i materiali da costruzione in terracotta e del 14,8% per cemento, calce e gesso. Cali superiori alla media, anche nei prodotti farmaceutici con -7,6%, moda con -7,1%, legno, carta e stampa con -5,9%, prodotti petroliferi raffinati con -5,5% e apparecchiature elettriche con -4,3%. Il mondo del lavoro artigiano conta, in provincia di Padova, 7 mila aziende artigiane con dipendenti (non edili) e 32.503 mila dipendenti -prosegue - grazie all’impegno delle associazioni artigiane e del sindacato può contare su FSBA che consente ai datori di evitare licenziamenti che farebbero perdere d’improvviso preziose e spesso introvabili competenze. Ma è uno strumento limitato a 13 settimane su un biennio mobile. Troppo poco in questo momento”. 

La situazione

Le aziende padovane, riferisce Dall'Aglio, stanno resisteno alle difficoltà «ma dobbiamo essere pronti a supportarle. Per questo ieri come Confartigianato abbiamo chiesto al ministro del Lavoro Andrea Orlando che preveda strumenti di tutela del reddito a copertura pubblica. È difficile immaginare che le tensioni economiche sempre più evidenti e gravi possano essere assorbite ancora a lungo dalle nostre imprese. A questo dobbiamo aggiungere che, paradossalmente, questa situazione incrocia la difficoltà a reperire personale. siamo infatti entrati, almeno per quel che riguarda i lavoratori italiani, in quella fase in cui gli esodi non trovano ricambio se non con estrema difficoltà. Situazione peraltro destinata a peggiorare proprio in considerazione delle evidenze demografiche negative. Questi due fattori di difficoltà, il primo (il conflitto russo ucraino) si spera destinato a durare il meno possibile, il secondo di impossibile soluzione se non con un ampliamento dei flussi di personale straniero, rendono necessario e strategico l'utilizzo dell'ammortizzatore, per garantire alle imprese la possibilità di sospendere la produzione nelle situazioni di evidente difficoltà senza però perdere il personale. La richiesta al Ministero di un ripensamento sulla riapertura di uno strumento a finanziamento pubblico di sostegno al reddito che ampli la durata di FSBA, almeno per quei settori maggiormente dipendenti dalla situazione economica legata all'energia e al difficile reperimento di alcune materie prime è - conclude - a nostro avviso urgente già per alcuni settori, e, comunque, per la generalità delle imprese in ottica almeno preventiva».  

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