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Martedì, 30 Aprile 2024
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Covid, il messaggio di pediatri e primari ai genitori: «Vaccinate i vostri figli»

Il Collegio dei Direttori dei reparti di Pediatria e di Neonatologia del Veneto, la Federazione Italiana Medici Pediatri del Veneto e i Pediatri specialisti dell’Azienda Integrata di Verona e dell’Azienda Ospedale-Università di Padova raccomandano a tutti i genitori di sottoporre a vaccinazione i loro bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni

«I dati sull’andamento della pandemia da SARS-CoV-2 (Covid 19), stanno rilevando un progressivo aumento dell’incidenza dell’infezione nei soggetti in età pediatrica. In Italia, nella fascia di età 0-19 anni sono stati riportati, dall’inizio della pandemia al 30 novembre 2021, 850.754 casi di infezione da SARS-CoV-2, di cui 8.734 hanno richiesto l’ospedalizzazione, 252 il ricovero in terapia Intensiva e 36 sono deceduti»: inizia con la presentazione di questi numeri emblematici la nota che riassume la posizione del Collegio dei Direttori dei reparti di Pediatria e di Neonatologia del Veneto (presieduto dal prof. Giorgio Perilongo), della Federazione Italiana Medici Pediatri del Veneto e dei Pediatri Specialisti dell’Azienda Integrata di Verona e dell’Azienda Ospedale-Università di Padova relativa alla campagna vaccinale anti-Covid nei bambini di età dai 5 agli 11 anni.

Covid e bambini

Continua la nota: «I bambini che soffrono di malattie quali diabete, disturbi respiratori cronici, o neurologici, deficit immunologici primitivi o secondari, neoplasie e quelli obesi sembrano essere, al pari dei pazienti adulti anch’essi affetti da altre malattie, più a rischio di andare incontro a un’evoluzione grave dell’infezione da SARS-CoV-2. Non è escludibile inoltre che con l’aumentare di casi di infezione da SARS-CoV-2 in soggetti in età pediatrica non si osservino evoluzioni severe della malattia anche in bambini precedentemente sani. Infine, come già ampiamente descritto, l’infezione da SARS-CoV-2 in età pediatrica può associarsi ad una nuova sindrome, la sindrome infiammatoria multi-sistemica da Coronavirus 2019 (MIS-C), che è una causa frequente di ospedalizzazione anche in aree intensive pediatriche. Al di là dei rischi propri della fase acuta dell’infezione, la malattia da SARS-CoV-2 ha altri effetti collaterali negativi a medio lungo-termine, quali la persistenza dei sintomi, in particolare la stanchezza e la tosse, oltre le 4 settimane dalla risoluzione dell’infezione (fino all’8% dei soggetti); la necessità di trascorrere periodi di quarantena a domicilio con le ripercussioni negative sull’apprendimento scolastico, e nei casi di isolamento sociale e scolastico protratto per restrizioni generali (lock-down), sullo sviluppo cognitivo, psicologico e motorio dell’infanzia, infine, sulla salute di altri componenti familiari che per età o co-morbidità possono rappresentare dei soggetti fragili più suscettibili a evoluzioni severe dell’infezione SARS-CoV-2».

Vaccino

Si passa quindi all'argomento-vaccino: «Le principali agenzie regolatorie e autorità sanitarie internazionali e nazionali, quali uniche istituzioni qualificate e deputate a verificare e garantire l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e in questo caso del vaccino a mRNA BNT162b2 (Pfizer/BioNTech-Comirnaty) nei soggetti di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, ne hanno ampiamente documentato l’effetto positivo nel prevenire l’infezione e la mancanza di effetti collaterali gravi. Gli effetti avversi riscontrati nei bambini sottoposti a vaccinazione sono stati di grado lieve o moderato, ossia dolore nel sito d’iniezione, febbricola o febbre, astenia, cefalea, effetti indesiderati in ogni caso che si sono risolti entro 24-48 ore dall’epoca della vaccinazione. I dati sulla sicurezza e efficacia del vaccino sono di giorno in giorno confermati dalle rilevazioni che in tempo reale vengono eseguite sulle popolazioni sempre più numerose (pari oramai a più di cinque milioni) di bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni che in questo periodo vengono vaccinati negli Stati Uniti e in altri paesi del mondo. In sintesi, la vaccinazione rappresenta lo strumento di prevenzione più efficace e sicuro per ridurre i contagi e la gravità clinica dell’infezione SARS-CoV-2, gli effetti indesiderati sulla salute fisica e mentale che la malattia e le misure preventive per la sua diffusione stanno causando nei bambini, per proteggere la salute dei loro familiari e infine per debellare questa terribile pandemia. Pertanto il Collegio dei Direttori delle UOc/USD di Pediatria e di Neonatologia del Veneto, la Federazione Italiana Medici Pediatri del Veneto e i Pediatri specialisti dell’Azienda Integrata di Verona e dell’Azienda Ospedale-Università di Padova raccomandano a tutti i genitori di sottoporre a vaccinazione i loro bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni con le modalità che nelle diverse ULSS del Veneto sono già state attivate in collaborazione con i pediatri di famiglia e con quelli delle Pediatria ospedaliere, laddove indicato, ai quali i genitori possono continuare a rivolgersi per ogni necessità di chiarimento».

Benefici

Conclude la nota: «A questo proposito ricordano che la vaccinazione:

  • È molto efficace nel ridurre il rischio di infezione;
  • È particolare importante per proteggere la salute di quei bambini e quelle bambine che già soffrono di altre malattie croniche e gravi;
  • È priva di effetti collaterali severi;
  • permette, riducendo il rischio di essere infettati dal virus, di prevenire lo sviluppo della sindrome infiammatoria multi-sistemica da Coronavirus 2019 (MIS-C);
  • permette ai bambini e alle bambine di riprendere quanto più possibile una normale vita di relazione e sociale e quindi l’attività scolastica, con quanto di beneficio tutto questo comporta;
  • serve a proteggere i familiari con cui essi convivo, specie di quelli “fragili” per età o perché affetti da altre malattie gravi;
  • aiuta la società a combattere questa terribile pandemia.

Ad ultimo sottolineano l’importanza di continuare comunque a rispettare tutte quelle misure che ormai da tempo tutti noi stiamo rispettando per prevenire una possibile infezione da SARS-CoV-2, ossia il lavaggio frequente delle mani, l’uso delle mascherine chirurgiche e l’evitare situazioni di eccessivo e soprattutto non controllato affollamento».  

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