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Frasson: «Indennità percepite da Ater assolutamente legittime. Farò ricorso»

L'ex presidente è stato condannato dal tribunale a restituire 57 mila euro. Oggi dirige Etra

Dopo la condanna a risarcire di 57 mila euro l'Ater, l'ex presidente Flavio Frasson replica alla sentenza e annuncia il ricorso. Riportiamo fedelmente e integralmente la sua posizione

Frasson

«Anzitutto, a rigor di cronaca, la sentenza del Tribunale di Padova, è una sentenza di primo grado e, come tale, suscettibile di essere "ribaltata" nei successivi gradi di giudizio; pertanto, la vicenda raccontata nel predetto articolo è tutt'altro che definita ma ancora sub iudice. In secondo luogo evidenzio che l’importo monetario che, nel giudizio di primo grado, sono stato condannato a restituire, rappresenta un importo monetario legittimamente corrispostomi a titolo di indennità per la carica ricoperta: sottolineo "legittimamente" perchè vi era una disposizione normativa che prevedeva espressamente tale corresponsione. Senonché, "in corso d'opera" (ovverosia mentre ricoprivo la suddetta carica ed esercitavo le relative funzioni), a seguito di un infelice intervento legislativo, si è creato un vuoto normativo che ha determinato incertezza sull’interpretazione delle norma da parte delle Aziende Territoriali di Edilizia Residenziale della Regione Veneto: qualche Ater ha continuato a liquidare l’indennità, qualche altra l’ha sospesa per poi, a seguito di un parere legale pro veritate formulato da un noto Professore dell’Università patavina, versarla comprensiva di arretrati. Inoltre, evidenzio che, successivamente, la Regione Veneto, resasi conto delle criticità emerse a seguito del vuoto normativo venutosi a creare, è intervenuta emanando una disposizione normativa che ha espressamente previsto il riconoscimento di una indennità per il Presidente e per il CdA delle Ater: in altri termini, tutti i Presidenti delle Ater hanno sempre percepito, e tutt’ora percepiscono, un’indennità monetaria correlata alle responsabilità inerenti la carica e funzione ricoperta».

Le scadenze

«Nel corso del 2020, ovverosia dopo ben cinque anni dalla scadenza del mio mandato avvenuta nel 2015, improvvisamente c’è stato un ulteriore “revirement” dell’Ater dei Padova che dopo aver deciso di liquidare le indennità di cui aveva sospeso la corresponsione, ha citato in giudizio il sottoscritto per richiedere la restituzione di quanto la stessa Azienda Territoriale aveva corrisposto in precedenza per lo svolgimento della carica di Presidente (ndr, peraltro, per poter svolgere la carica conferitami avevo dovuto andare in aspettativa non retribuita dall’ente presso cui esercitavo la mia attività lavorativa). Ad oggi, il Giudice di Primo Grado ha condiviso l'interpretazione prospettata dall'Ater patavina, che costituisce una delle interpretazioni in tema di indennità che intendo contestare giudizialmente mediante l’interponendo giudizio d’appello; ed è per questo che, in premessa, ho evidenziato che la vicenda è ancora sub iudice».

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