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Università, esce la graduatoria degli alloggi: 1000 studenti rimasti fuori e senza casa

Domenico Amico dell'Udu: «Hanno la responsabilità di aver lasciato senza un tetto ragazzi che ne avevano diritto, così come avranno la responsabilità di tutte le borse di studio che anche quest’anno non verranno erogate a causa della mala gestione del diritto allo studio firmata Zaia-Donazzan»

Più di 1000 studenti sono rimasti senza alloggio pubblico. Sono state pubblicate le graduatorie per i posti nelle residenze pubbliche Esu di Padova: sono più di 1000 gli studenti risultati idonei all’alloggio, ma che rimarranno senza a causa dei pochi posti disponibili. «È assurdo, dopo anni di mobilitazioni sul tema degli alloggi, ritrovarsi ogni anno al punto di partenza. Sono passati pochi mesi da quando ci siamo accampati con le tende davanti a Palazzo Bo per denunciare nuovamente la situazione, ma da parte della Regione Veneto e dell’assessora Donazzan continuano ad arrivare solo silenzi imbarazzanti e indifferenza. Abbiamo visto come Zaia e la sua Giunta sono velocissimi a rispondere sulle questioni che interessano a loro, come per il grande dibattito estivo sui granchi blu, ma quando si tratta di diritto allo studio e residenzialità studentesca, competenze che stanno proprio in capo alla regione, nessun confronto, nessuna risposta» dichiara Francesca Pollero, rappresentante con Udu in CdA dell'Esu di Padova

La voce degli studenti

«Hanno la responsabilità di aver lasciato senza una casa a cui avevano diritto più di 1000 studenti, così come avranno la responsabilità di tutte le borse di studio che anche quest’anno non verranno erogate a causa della mala gestione del diritto allo studio firmata Zaia-Donazzan - dichiara Domenico Amico, coordinatore di Udu Padova e Senatore Accademico - .Questa regione e questo governo hanno scelto di disinvestire nel pubblico favorendo il privato, fingendo di tutelare il diritto allo studio chiedendo posti riservati in strutture con costi inaccessibili per gli studenti. La soluzione non può essere il mercato privato, anche quando vengono riservati posti si tratta di piccole toppe che non risolveranno mai il problema. Noi studenti però siamo pronti a mobilitarci, non ci accontenteremo dell’ennesimo silenzio stampa, la Regione Veneto non può continuare girarsi dall’altra parte mentre studenti e famiglie sono piegati dalla crisi economica e dal caro vita in continuo aumento».

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