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L'invito del console Toson: «Aiuti sì, ma coordinati». Il rischio "tratta" per donne e minori

Comune e Protezione Civile hanno scelto i locali della sede come punto finale di raccolta degli aiuti che stanno arrivando da tutta la provincia, ma preoccupa il pericolo "tratta" di donne e minori

Non è forse un caso che oggi il console onorario Marco Toson abbia fatto appello affinché si evitino missioni estemporanee che potrebbero mettere in pericolo persone che fuggono spaventate dalla guerra in corso in Ucraina. Da quando è iniziato il conflitto non c'è stata una gestione di questo esodo e c'è preoccupazione, le persono rischiano di finire in percorsi ambigui e pericolosi, soprattutto donne e bambini. C'è sempre chi si approfitta di chi ha delle disgrazie. Del caso poi del finto rappresentante della Protezione Civile in Polonia è sicuramente al corrente anche Toson che non conferma comunque nulla a riguardo, ma chiede ci si affida ai canali istituzionali: Protezione Civile, il Consolato di Ucraina, la Prefettura di Padova. E poi fa un invito: «Evitiamo iniziative estemporanee, che possono mettere a rischio le persone. Ci vuole assolutamente un coordinamento». Per questo Comune e Protezione Civile hanno scelto i locali della sede come punto finale di raccolta degli aiuti che stanno arrivando da tutta la provincia. Emblematica la risposta che Toson da a una collega, che lo interroga sul rischio che qualcuno possa esser sparito in quei circuiti di cui sopra, sottintendendo la questione tratta: «Se non sappiamo chi è uscito, come facciamo a sapere se è sparito?». 

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