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Navigli, continua la battaglia tra ex soci. Botta e risposta Zoppelletto - Contin

Cade l'accusa di aver creato un "cartello" per aggiudicarsi in esclusiva le performance delle cover band ai danni di Matteo Magrini e Nicola Zoppelletto, dei Navigli, in una causa intentata dall'ex socio. Ma è solo l'antipasto del vero scontro che si terrà anche questo in tribunale

«Archiviati poichè la condotta dei baristi organizzatori della rassegna Il Naviglio si è tenuta dentro i confini della legge». Si apre così la nota stampa diffusa dai Navigli, in cui lanciando la nuova edizione hanno messo in evidenza come Matteo Magrini e Nicola Zoppelletto siano stati archiviati dal tribunale di Padova per una querelle con il fondatore della manifestazione, Chicco Contin. Per lui hanno voluto replicare direttamente i suoi legali. Perchè la polemica tra nuovi e vecchi soci dei Navigli appare davvero infinita. E oggi, visto che non è bastato un tribunale a placare gli animi, hanno battagliato a colpi di comunicati stampa. 

Navigli

Sulla denuncia per minacce e diffamazione nei confronti di Matteo Magrini e Nicola Zoppelletto il pubblico ministero non ha ravvisato alcunchè di illecito. Contin li aveva accusati di aver creato uno specie di "cartello" dal quale si escludevano tutte le band che non lavoravano solo per loro. «Leggendo il dispositivo del giudice per le indagini preliminari appare in tutta evidenza che abbiamo sempre agito in buona fede e con la massima correttezza - spiegano Nicola Zoppelletto e Matteo Madrini - vedremo se tali doti potrà dimostrarle anche il signor Federico Contin, che a differenza nostra si è visto rinviare a giudizio ed ora è alla sbarra per rispondere di reati ben più gravi di quelli che imputava, falsamente, a noi». Inoltre, facendo riferimento proprio alla manifestazione Orange che si è tenuta per un paio di estati a Montegrotto organizzata proprio da Contin, Nicola Zoppelletto e Matteo Madrini, commentano con tanto di citazione in latino: «Il fatto che poi a Montegrotto costui non organizzi più nulla, mentre noi continuiamo a lavorare in zona Portello, spiega più di mille arringhe difensive, dove stiano le condotte scorrette. Come direbbe un antico avvocato, verum ipsum factum: la verità sta nelle azioni e nei fatti, ancor prima che nelle parole». 

La replica

La risposta degli avvocati di Federico Contin non si è fatta attendere: «Il Gip di Padova ha ritenuto di dover archiviare, non perché non risulta provata la condotta dei denunciati, ma perché secondo il Giudicante, anche se l’opinione non risulta condivisibile a parere di questi difensori, non è ravvisabile l’elemento oggettivo del reato di condotta sleale, nel senso che le band non avrebbero agito con timore. Come emerge con assoluta evidenza rimane la circostanza che i denunciati hanno comunque contattato le band invitandole a non esibirsi nell’evento organizzato dal Contin, spacciando detti inviti come politica aziendale», fanno notare gli avvocati Antonio Barilari e Alessia Pittelli. «Nel dispositivo, contrariamente a quanto sostenuto nei comunicati stampa degli indagati, non si legge mai che i soggetti hanno agito con correttezza, anzi si conferma che i signori Zoppelletto e Magrini hanno rappresentato alle band interessate che qualora si fossero esibite a Montegrotto durante l’Orange Village queste non avrebbero suonato a Padova nei locali del circuito dei Navigli. Si può discutere se sia penalmente rilevante o meno, ma di certo è una politica aziendale di dubbia correttezza morale», fanno notare.

Tribunale

Le puntualizzazioni non sono finite, però: «Nel comunicato diramato dagli indagati è possibile riscontrare numerose inesattezze, come la circostanza che il sig. Contin sia stato espulso dall’associazione in seguito al procedimento pendente innanzi al Tribunale di Padova a suo carico». Qui si entra nell'altra vicenda finita in tribunale, che riguarda proprio i Navigli, che è poi il vero nodo del contendere tra le parti. «Sul punto si rappresenta che gli stessi soggetti, in quel procedimento, hanno dichiarato di aver conosciuto i conti dell’associazione dopo le dimissioni volontarie del Contin, ma se ciò non fosse vero si invitano i signori Magrini e Zoppelletto a rettificare il momento della conoscenza dei conti anche innanzi al Tribunale di Padova non potendo raccontare due versioni diverse, secondo esigenza. Proprio perché la verità sta nei fatti, si ricorda il caro e dimenticato principio della presunzione di innocenza, principio dimenticato da chi dirama comunicati al solo scopo di mal celare la pacifica scorrettezza del proprio agire, a prescindere dal rilievo penale. Solo alla fine di questa lunghissima vicenda giudiziaria si potranno trarre le somme, sino ad allora l’auspicio è che nessuno abbia voglia di anticipare sentenze che spettano solo ed esclusivamente al Tribunale».

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