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Ai domiciliari per rapina viene a Padova a truffare un'anziana

Ieri 16 ottobre in riviera Mussato un ventunenne napoletano noto alla giustizia ha rubato ad una donna di 83 anni gioielli per circa 4mila euro, con la scusa del finto incidente procurato dalla figlia

Sei arresti della Squadra Mobile di Padova in appena tre mesi ai danni di truffatori senza scrupoli che riescono a carpire la fiducia di anziani per portar via loro ogni genere di prezioso. Recidivi, violando la legge, incuranti delle conseguenze penali, hanno tentato una nuova truffa a Padova. Un’altra anziana ha rischiato di rimanere vittima della “truffa del falso” incidente e di rimetterci preziosi per un valore di 4mila euro. Anche lei intestataria di un’utenza fissa. È attraverso l’elenco degli abbonati ad utenze fisse ad uso privato che i truffatori individuano le loro potenziali vittime, ovvero solitamente persone anziane. Queste ultime vengono contattate più volte nelle settimane precedenti al tentativo di truffa, e con  scuse varie gli vengono carpite informazioni varie, come i nomi dei loro figli o nipoti, il lavoro che essi svolgono. Informazioni grazie alle  quali viene poi attuata la truffa vera e propria, che consiste appunto nel fingere un grave incidente di cui uno dei familiari più stretti sarebbe responsabile e per tale ragione in stato di arresto, salvo che l’anziana vittima non versi subito del denaro o dei preziosi nelle mani di uno pseudo amico od incaricato mandato appositamente presso la sua abitazione da chi nel frattempo si sta spacciando al telefono per un falso maresciallo od un falso avvocato.

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L'ennesimo caso

Così è accaduto anche nel pomeriggio di ieri, 16 ottobre, questa volta ai danni di una 83enne abitante in riviera Mussato. Intorno alle 15, mentre si trovava presso la sua abitazione, l’anziana ha ricevuto una telefonata sulla sua utenza fissa da parte di un fantomatico carabiniere che l’avvertiva che la figlia si trovava in caserma perché aveva provocato un incidente a seguito del quale una signora era stata trasportata d’urgenza in ospedale. Imputando le cause dell’incidente alla figlia, il falso carabiniere le ha comunicato che quest’ultima rischiava sino a tre anni di carcere e che ad assisterla era un fantomatico avvocato. Il carabiniere ha convinto l’anziana a fornirgli il numero di cellulare con la scusa di farla contattare dall’avvocato. Poco dopo la vittima è stata contattata dal sedicente avvocato che le ha comunicato di essersi già accordato con la parte offesa per un risarcimento di 9.800 euro, somma che avrebbe impedito alla figlia di finire in carcere. Terrorizzata, l’anziana ha risposto al truffatore di non avere la cifra richiesta, ma di poter racimolare degli ori custoditi in casa. Questi ultimi, del valore di circa 4mila euro, sono stati poco dopo consegnati ad un delegato presentatosi dopo circa 15 minuti presso l’abitazione della vittima. Lo stesso, descritto come un giovane di bell'aspetto, sui 25/30 anni d'età, accomodatosi in salotto, oltre agli ori, che provvedeva a pesare sulla bilancia da cucina, è riuscito a farsi consegnare pure 100 euro, i soli contanti di cui l’anziana disponeva in quel momento in casa. I truffatori hanno provato a puntare oltre, convincendo l’anziana a recarsi in banca per prelevare altro denaro, così da raggiungere la cifra concordata. Solo grazie al fatto di aver incrociato un proprio familiare, nell’istante in cui è uscita di casa, la vittima non è caduta nell’ulteriore inganno.

La svolta nelle indagini

È stato proprio il familiare ad avvisare la Polizia, comunicando peraltro che il fantomatico avvocato, rimasto tutto il tempo al telefono con l’anziana vittima, si è espresso con inflessione dialettale dell'Italia meridionale. Ricevuta la segnalazione, gli investigatori della Squadra Mobile hanno immediatamente avviato delle ricerche volte ad individuare l’autore della truffa, ovvero colui che dopo aver ricevuto gli ori ed il denaro si è allontanato dall’abitazione della vittima. Conoscendo ormai il modus operandi di alcuni truffatori, i poliziotti hanno immediatamente concentrato le proprie ricerche in zona Stazione, e pur non facendo in tempo a raggiungerlo, sono riusciti prima ad individuare il responsabile grazie alla descrizione fornita dall’anziana ed alla visione del sistema di videosorveglianza, e poi a scorgerlo nel momento in cui è salito a bordo di un treno diretto a Napoli. Anche stavolta, con la preziosa collaborazione dei colleghi della Polizia Ferroviaria, e più in particolare della Polfer di Roma, il truffatore è stato fermato e sorpreso in possesso di tutta la refurtiva, la quale verrà al più presto riconsegnata all’anziana. Per il giovane truffatore, 21enne napoletano, è scattato l’arresto, essendo risultato peraltro già sottoposto agli arresti domiciliari per una rapina aggravata commessa a fine agosto. Non è la prima volta che la Squadra Mobile si imbatte in truffatori campani già sottoposti a misura cautelare, che raggiungono la provincia veneta per commettere tale spregevole tipologia di reato violando i domiciliari.

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