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Ristoranti e servizio mense, la Regione chiarisce: «Si può». Appe: «Merito nostro». Contin: «Ridicoli»

Appe ha chiesto chiarimenti alla Regione che assicura i ristoratori. Si chiude, forse, la polemica che ha visto in questi giorni confrontarsi duramente l'associazione di categoria e l'imprenditore Federico Contin

La Regione ha fatto sapere, con una comunicazione ufficiale, per i  ristoranti che offrono il servizio mensa “esterno” per aziende convenzionate, che sarà possibile svolgerlo . La Regione precisa che Il DPCM usa la dizione del predetto codice Ateco ma non impone l’intestazione del codice nella visura camerale, la quale non condiziona e limita l’attività che può essere svolta dall’imprenditore. In pratica non si è costretti a rivolgersi alla Camera di Commercio per aggiornare il proprio codice Ateco.

Servizio mensa

Il segretario di Appe, Filippo Segato, si è così espresso sulla vicenda: «Rimane il dubbio se va fatta una comunicazione al Comune, la segnalazione di inizio attività, per questo ci siamo rivolti alla Prefettura. Se anche la prefettura di Padova si adeguerà alle decisioni prese da quelle di Rovigo e Vicenza, anche a Padova si potrebbe tornare alla situazione in cui un ristorante può proporre il servizio di mensa per i propri clienti. Attendiamo la decisione della Prefettura per poi informare prontamente i nostri associati». Rimane le scia di polemiche di questi giorni, alimentate dallo scontro tra l'associazione dei pubblici esercizi e un "imprenditore poco illuminato", come è stato definito da Appe, Federico "Chicco" Contin, il cosiddetto "Re degli spritz". Il 18 gennaio infatti stizziti da Appe avevano ripreso, senza mai nominarlo direttamente, proprio Contin: «Negli ultimi giorni qualche imprenditore “poco illuminato” ha invitato a trasformare i locali in mense, aprendo sia a pranzo che a cena, con contratti validi anche solo per un giorno e aperti, oltre che ai dipendenti delle aziende, anche ai liberi professionisti, autonomi, ecc. Ovviamente, la risposta della Prefettura non si è fatta attendere: porta la data del 18 gennaio la lettera con la quale si precisa che "gli esercizi che intendano effettuare i servizi di mensa o catering continuativo su base contrattuale debbono disporre dei requisiti tecnici e amministrativi necessari", il che significa essere in possesso del codice Ateco specifico per l’attività di mensa».

Polemica

La risposta della Regione però fa pensare che la posizione di Contin non era affatto poco illuminata, anzi. «E' sconvolgente che un'associazione di categoria scriva al Prefetto e alla Regione per avere dei chiarimenti. Era tutto chiarissimo dal principio, il bello che ai tavoli per scrivere le regole ci vanno loro e non sanno neppure cosa hanno deciso. Sono cose da matti. Mi hanno dato dell'irresponsabile mentre io cercavo solo di far emergere una possibilità concreta per far lavorare i ristoratori, non le chiacchiere che sentiamo tutti i giorni». Ad Appe però sostengono che la Regione con questa risposta non da ragione a Contin ma all'associazione stessa «che per prima ancora nel lontano maggio 2020 e poi ottobre 2020 diede la stura alla Regione». La replica di Contin è lapidaria: «La politica del chiudere a priori, se uno può aprire, è follia pura. Appe invece di sostenere chi è in regola e può aprire si è sostituita ai vigili urbani. Io ho dato solo un consiglio, giusto, e mi hanno attaccato nei peggio modi. Mi sa che i poco illuminati sono loro, altro che Contin». 

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