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Saldi invernali al via sabato 30 gennaio: «Scegliete i negozi di vicinato per i vostri acquisti»

L'appello di Ascom Padova: «L'idea che coi negozi possano riaprire anche bar e ristoranti potrebbe costituire una buona occasione per far ritornare la gente nei negozi»

«Chissà, magari ci abbiamo azzeccato ad aver individuato nel sabato di fine gennaio l'avvio dei saldi». Patrizio Bertin, presidente di Ascom Confcommercio Padova, ne è convinto: «Se, come tutto lascia presagire, il Veneto da domenica tornerà in zona gialla, l'abbinata "zona gialla - avvio dei saldi" potrebbe essere un buon elemento per registrare una qual parvenza di ritorno alla normalità».

Saldi

Aggiunge a tal proposito Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Ascom Confcommercio Padova: «L'idea che coi negozi possano riaprire anche bar e ristoranti potrebbe costituire una buona occasione per far ritornare la gente nei negozi. È vero, anche in zona arancione siamo rimasti aperti, ma soprattutto dopo una certa ora pomeridiana non abbiamo mai rischiato l'assembramento». Sorride amaro Capitanio, preoccupato soprattutto per gli stock di merce che sono ancora in magazzino nonostante le vendite promozionali, già in atto da settimane abbiano di fatto anticipato i saldi: «Infatti - continua - ogni raffronto con l'anno passato è impossibile oltre che improprio. Ognuno si è difeso come ha potuto, ma non vi è dubbio che l'assenza di vita sociale si sia trasferita nei nostri negozi: se uno è in smart working, se non va a scuola, se non ha una cena o un aperitivo con gli amici cosa se ne fa di un pantalone nuovo?. Significative, in tal senso, le vendite dei negozi di abbigliamento per bambini che non sono andate male proprio perchè i più piccoli sono gli unici che crescono e gli unici che escono per andare a scuola, come sono aumentate le vendite di felpe e tute peraltro comprate online dove gli acquisti sono lievitati del 50%».

#SaldiSicuriSottocasa

Dunque, il "saldi sicuri" che da anni rappresenta il leit-motiv dei negozi associati all'Ascom (merce di stagione, sconti reali, possibilità di cambio, ecc.), quest'anno diventa "#saldi sicuri sottocasa" ed è una sorta di scommessa (con tutte le attenzione anti-covid) su una ripresa che avrà bisogno però di essere sostenuta pena la perdita di molte aziende e posti di lavoro. «Per queste attività - dichiara il presidente Bertin - chiediamo di detassare i magazzini dei negozi di abbigliamento e chiediamo indennizzi equi rapportati alle perdite di fatturato. Federmoda ha già inoltrato la richiesta di detassazione dei magazzini con un contributo in credito d'imposta del 30% delle rimanenze per la vecchia collezione sia per la primavera-estate scorsa sia per quello che ci rimarrà di questo inverno, perchè è chiaro che, nonostante i saldi, le difficoltà restano». Conclude Capitanio: «Queste per noi sono le settimane degli ordini per la nuova collezione 2021-2022. Non sarà semplice: i negozi di abbigliamento hanno venduto pochissimo nel secondo lockdown a novembre e dicembre ma lo sgambetto finale è stato durante le feste natalizie, tradizionale periodo di incassi in grado di rimettere in sesto un anno intero. Quest'anno non è andata così per cui va da sè che si speri nei saldi, magari, come ha rilevato il presidente Bertin, sostenuti dalla voglia di uscire che la zona gialla, per noi certa, potrà trasmettere alla cittadinanza».

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