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Parco Colli pronto a vendere carne di cinghiale: blitz degli animalisti in sede

Nella tarda serata di ieri, mercoledì 28 dicembre, i militanti di Centopercentoanimalisti hanno affisso uno striscione sui cancelli della sede del parco dei Colli Euganei ad Este e sul retro del municipio di Saletto

Nella tarda serata di ieri, mercoledì 28 dicembre, i militanti di Centopercentoanimalisti hanno affisso uno striscione sui cancelli della sede del parco dei Colli Euganei ad Este e sul retro del municipio di Saletto per protestare contro la decisione del Parco regionale dei Colli Euganei di vendere gli insaccati derivati dai cinghiali abbattuti.

Cinghiali

Spiegano i militanti di Centopercentoanimalisti: «Il presidente del Parco Regionale Colli Euganei, Riccardo Masin (cacciatore), annuncia con orgoglio che presto la "carne" dei cinghiali ammazzati (che già ora viene  venduta  ai ristoranti locali) presto avrà una speciale certificazione, una specie di DOP, in quanto "biologica". Quest'anno sono stati uccisi ufficialmente 2.300 cinghiali, oltre a quelli abbattuti dai bracconieri. Una strage, un biocidio, ma secondo Masin non è sufficiente. Secondo lui se ne devono assassinare di più, anche per contrastare il diffondersi della peste suina. Ci chiediamo: se sono affetti e trasmettono la peste suina (ammesso che sia vero), come fa a dire che è carne sana addirittura biologica? Non che ci importi dei mangiatori di cadaveri, ma la sua è una evidente contraddizione, una delle scuse che accampa per giustificare lo sterminio. Ma quello che interessa è far cassa: e i cinghiali (importati, lo si ricordi, dai cacciatori) diventano una "risorsa". Nel Parco Colli Euganei ormai di natura è rimasto ben poco, tra caccia, cave, edilizia selvaggia e speculazioni varie. Ma i politicanti che lo gestiscono, in combutta con le associazioni venatorie, vogliono spremere fino all'ultima goccia»

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