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Chiusa la raccolta di beni per i senza tetto degli studenti: «Padovani generosissimi, ma manca il welfare»

L'Udu: «Nel nostro paese ogni anno muoiono più di 300 persone che vivono in condizioni di povertà assoluta, e questo è un trend destinato ad aumentare. A Padova abbiamo assistito alla morte di tre persone senza fissa dimora, queste e tutte le altre morti sottolineano la necessità urgente di una risposta coordinata»

Si è conclusa ieri, 4 febbraio, la raccolta beni di prima necessità per le persone senza fissa dimora iniziata il 24 gennaio e organizzata dalla Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari di Padova. «Come ogni anno ci impegniamo ad organizzare la raccolta beni per le persone senza fissa dimora colpite dal freddo e per i giovani ragazzi stranieri che vivono in una costante situazione di precarietà anche nella nostra città - raccota Sophie Volpato, della rete degli studenti medi di Padova  - .Parliamo di giovani tra i 18 e i 34 anni che si ritrovano in condizioni di povertà, un fenomeno inesorabilmente destinato ad aumentare, anche la mancanza di un finanziamento nazionale per il sostegno agli affitti e alla morosità incolpevole aggrava esponenzialmente la situazione, per il secondo anno consecutivo i fondi destinati al sostegno di queste condizioni critiche non sono stati stanziati. È inammissibile che la politica non provveda alla tutela degli individui, alla loro integrazione nella società e alla prevenzione della povertà».

Padovani solidali

«Abbiamo raccolto tanti beni in questi giorni e ci ha colpito soprattutto la solidarietà dei padovani, però dobbiamo sottolineare come continuino a mancare politiche di welfare che tutelino le fasce meno abbienti della nostra società -  aggiunge Domenico Amico, coordinatore dell'Unione degli universitari di Padova - .Nel nostro paese ogni anno muoiono più di 300 persone che vivono in condizioni di povertà assoluta, e questo è un trend destinato ad aumentare. A Padova abbiamo assistito alla morte di tre persone senza fissa dimora, queste e tutte le altre morti sottolineano la necessità urgente di una risposta coordinata di politiche volte a far fronte alle problematiche di povertà assoluta e in particolare a quello della dimora che ricordiamo è uno dei diritti fondamentali della nostra costituzione. La società non può e non vuole restare indifferente, noi abbiamo deciso di non essere indifferenti, per questo motivo, insieme alla Rete e allo Spi, anche in tante altre province del Veneto, abbiamo organizzato questa iniziativa volta a tutta la comunità. Non staremo a guardare un paese che non vuole prendere misure strutturali per contrastate questo fenomeno sempre più dilagante». Il progetto, portato avanti da studenti e studentesse delle scuole superiori e dell’Università della provincia, ha avuto molto successo, i beni sono stati donati alla Comunità di Sant'Egidio che si occuperà poi della distribuzione.

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