“Io sono Lì” del regista Andrea Segre vince il Premio Lux 2012
Prodotto dalla Jole film di Padova è stato premiato a Bruxelles quale miglior film dedicato a tematiche sociali che riflettono la ricchezza e diversità delle culture europee e arricchiscono il dibattito sulle politiche della Ue
“Io sono Li” di Andrea Segre dopo il fortunato esordio alle “Giornate degli Autori” in occasione della 68° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2011, ha vinto il Premio LUX del Parlamento Europeo. Il riconoscimento viene dedicato a tutte le mamme che cercano di dare un futuro ai propri figli. Il Premio LUX è stato istituito nel 2007 e persegue due obiettivi principali: diffondere l'integrazione europea e facilitare la circolazione dei film europei, superando la barriera linguistica che ostacola l'esistenza di un mercato cinematografico europeo comune. La pellicola, prodotta dalla Jole film di Padova è stata premiata dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, nel corso della sessione plenaria di Strasburgo.
LA PELLICOLA. Il film racconta la storia di una donna cinese immigrata in Italia che da Roma viene trasferita a Chioggia per lavorare in un laboratorio tessile. Lì conoscerà un pescatore di origini slave e dalla loro amicizia nascerà un viaggio tra le due culture. L’onorificenza viene riconosciuta perché il film tratta temi dedicati a tematiche sociali che riflettono la ricchezza e diversità delle culture europee e arricchiscono il dibattito sulle politiche della Ue. Anche il governatore Zaia si congratula con il regista e un ringraziamento lo riserva anche all'europarlamentare Lorenzo Fontana della Commissione cultura del Parlamento europeo ma anche a tutti quelli che hanno lavorato per ottenere questo importante riconoscimento.
ANDREA SEGRE. "Ringrazio il Parlamento europeo e l'organizzazione per questo premio, molto importante per la diffusione del cinema europeo indipendente, affinché si possa parlare dei problemi e delle tensioni delle nostre società", con queste parole il regista Andrea Segre ha accolto il premio che ha dedicato "a tutte le madri che cercano di dare un futuro ai propri figli viaggiando, senza volerlo, illegalmente".
