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Cronaca

Rubavano nelle case con la complicità di un tredicenne: terzetto nei guai

Nella borsa di marca indossata da un delle due donne sono stati rinvenuti alcuni bracciali, una collana con ciondolo con pietra trasparente e un paio di orecchini argento con pietra trasparente

Gli agenti della squadra mobile - sezione “reati contro il patrimonio” hanno tratto in arresto per tentato furto in abitazione in concorso un 20enne e due 22enni, tutti di etnia rom, che si sono avvalsi pure di un complice minorenne di appena 13 anni, e dunque non imputabile.

I fatti

Proprio da quest’ultimo ha preso avvio l’attività degli investigatori: durante il quotidiano servizio, gli agenti della Mobile hanno notato il minore suonare al citofono di alcune abitazioni di via Alfieri a Padova ed entrare rapidamente. Una volta uscito, i poliziotti lo hanno osservato recarsi in prossimità di un bar di via Pindemonte, dove ad attenderlo c'erano altre tre persone, una di sesso maschile e due di sesso femminile, identificate successivamente nei tre arrestati. Insospettitisi e ritenendo probabile che i quattro fossero dediti a furti in abitazione, gli agenti hanno proseguito il servizio di osservazione e pedinamento: hanno così avuto modo di osservare il minorenne, seguito dagli altri tre ad una cinquantina di metri compiere lo stesso "giro di campanelli" sia in via Cairoli, ma senza successo, che in via Ariosto, riuscendo stavolta ad entrare in un appartamento con le due donne mentre il 20enne rimaneva ad attendere fungendo chiaramente da palo. Quando il terzetto è uscito dall'abitazione gli agenti li hanno fermati per una perquisizione: nel marsupio che recava con sé il 13enne gli agenti hanno rinvenuto un cacciavite a taglio di 20 centimetri e leggermente ricurvo all’estremità, una lastra di plastica di colore trasparente ovale (usualmente utilizzata dai topi d’appartamento per aprire le porte chiuse senza mandata) ed una chiave inglese. Nella borsa di marca “Versace Jeans” indossata da un delle due donne, sono stati rinvenuti alcuni bracciali (uno dei quali di marca “Cartier”), una collana con ciondolo con pietra trasparente e un paio di orecchini argento con pietra trasparente, mentre il 20 enne è stato invece trovato in possesso della somma di 550 euro. Nel contempo è stato appurato che due porte delle abitazioni private di via Ariosto presentavano evidenti segni di effrazione compatibili con l’utilizzo di un cacciavite. Dopo essere stati foto-segnalati e compiutamente identificati anche sulla base dei documenti da loro esibiti tutti di origine serbo-croata, i tre maggiorenni sono stati arrestati. Per il 20enne (benché incensurato) ed una delle due donne (con precedenti condanne per reati contro il patrimonio) si sono aperte le porte del carcere. Per la seconda donna (benché anche lei con precedenti) è stata invece disposta l’immediata liberazione, ma solo a cagione dell’avanzato stato di gravidanza. Il minore, 13enne (appunto non imputabile), la cui posizione è stata doverosamente segnalata alla Procura per i Minori, è stato invece affidato ad una comunità di Padova.

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