rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Assolto il free styler accusato di oltraggio e resistenza: un video ribalta le accuse

La vicenda è finita in tribunale e martedì 30 gennaio il giudice Vincenzo Santoro ha respinto le accuse formulate dal titolare dell'inchiesta, Benedetto Roberti. La legale del giovane, Aurora D'Agostino: «Paradossale che ad indagare sul fatto sia stata la stessa polizia locale»

Domenica 25 aprile 2021, a un giovane in sella ad una bicicletta sportiva, una Bmx da freestyle, venne intimato di fermarsi da quattro agenti della Polizia Locale in Via Umberto I. Il ragazzo si chiama Parfait, ha 29 anni ed è originario del Camerun. La frenata un po' lunga innesca probabilmente un fraintendimento che portò, soprattutto un agente della polizia locale, ad avere un comportamento che pare da subito eccessivo, sopra le righe. Siamo in un momento in cui le restrizioni dovute dal Covid vanno via via allentando, ma al giovane viene inizialmente contestato di non avere la mascherina. in realtà non necessaria nel caso specifico, come spiegano le ordinanze. 

La scena che segue è brutta, inutile girarci intorno, e l'ha vista tutta la città. E' stata immortalata da un giovane che non solo ha filmato tutto ma è pure intervenuto in soccorso del giovane facendo notare, con educata veemenza, che prendere per il collo e sbattere a terra una persona non si deve fare. Quando il giovane, che un dipendente di un'attività commerciale della via, si avvicina con il telefono per dire soprattutto a uno dei quattro agenti di lasciare respirare il ragazzo, si vede chiaramente che solo a quel punto questo toglie le braccia da attorno al collo del fermato. Naturalmente, dopo la diffusione del video, si sono generate discussioni che paradossalmente hanno portato alla denuncia del giovane fermato al quale veniva contestata la resistenza e l'oltraggio a pubblico ufficiale oltre all'aver negato le proprie generalità. Se per la Polizia Locale è stato il 29enne ad alzare la voce e insultare, dal video appare chiaro che l'unico a usare parolacce, bestemmie per essere precisi, e a minacciare, è stato proprio l'agente di cui si diceva in precedenza. 

La vicenda è finita in tribunale e martedì 30 gennaio il giudice Vincenzo Santoro ha emesso la sentenza che ha dato torto al pm titolare dell'inchiesta, Benedetto Roberti. Durante l'udienza l'agente protagonista della vicenda ha dichiarato in aula di aver fermato il giovane perché senza mascherina e perché correva nell'area pedonale. Ha riportato di essere stato insultato e che il 29enne faceva resistenza e che per questo è stato ammanettato. Inoltre il 29enne non avrebbe dato le sue generalità.

L'avvocata Aurora D'Agostino, legale dell'imputato, ha fatto notare come in quel momento l'ordinanza che obbligava all'uso della mascherina non era d'obbligo durante un'attività sportiva, producendo non solo i testi ma anche le dichiarazioni rilasciate dall'assessore Bonavina ai media, sulla questione. Inoltre, l'avvocata, ha sottolineato un'altra criticità. Quella condotta dalla municipale entra nell'ambito della cosiddetta "indagine domestica", ossia che ad indagare su un fatto in cui è coinvolto un agente sia lo stesso corpo di polizia di cui questi fa parte, come è appunto accaduto in questo caso, con la Polizia Locale. Un'anomalia segnalata più volte dalla corte europea. Inutile dire che tutte le persone sentite e scelte dalla Polizia Locale hanno minimizzato sulle condotte degli agenti.

Curioso poi che nel fascicolo a carico di Parfait non fosse presente il video che è stato invece prodotto proprio dalla difesa e dove vengono chiariti i vari aspetti che fanno poi cadere tutte le accuse: non c'è offesa a pubblico ufficiale neppure mentre a Parfait vengono messe addirittura le manette. Le generalità agli agenti il 29enne le fornisce, con tanto di "spelling" perché il suo nome per esteso è molto lungo. Inoltre, come detto, la difesa ha dimostrato che mascherina in quel momento non era più d'obbligo. Decisiva, oltre al video, la testimonianza in aula del giovane negoziante che l'aveva filmato.

Se per la maggior parte dei casi dei filmati prodotti per strada servono ad alimentare fobie, polemiche e addirittura scandali, in questo caso l'utilizzo dello smartphone ha contribuito a rendere giustizia alla realtà dei fatti e soprattutto a scagionare completamente un ragazzo che stava semplicemente facendo sport. Anche questo è stato fatto notare in aula dalla legale Aurora D'Agostino. Tutti gli agenti di fronte a quella strana bici, una Bmx di ultima generazione, non abbiano compreso che quel ragazzo stava solo praticando sport quando finalmente, dopo tanto stare in casa, era finalmente possibile. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Assolto il free styler accusato di oltraggio e resistenza: un video ribalta le accuse

PadovaOggi è in caricamento