Inquinamento da Pfas: i sindaci scrivono al Ministro e all'Arpav
Presa di posizione dei primi cittadini di alcune realtà di Padova e Vicenza. Chiedono interventi e risposte per far fronte all'emergenza legata alla presenza di composti perfluorurati nelle acque che interessa molti cittadini
I primi cittadini vicentini e padovani scrivono ad Arpav e al Ministero dell’Ambiente. Un’azione congiunta dei sindaci colpiti dall’emergenza Pfas, correlata alla presenza di composti perfluorurati nelle accque. L'obiettivo è quello di prevenire ulteriori pregiudizi ambientali ed effetti nocivi per la salute umana e nuovi deterioramenti a servizi essenziali come l’approvvigionamento idro-potabile.
"CHI INQUINA PAGA". La forte presa di posizione dei sindaci si affianca alle iniziative già avviate dai gestori del servizio idrico integrato Acque vicentine e Centro veneto servizi: un’azione congiunta nei confronti dei soggetti inquinatori, in applicazione del principio “chi inquina paga”, per ottenere il risarcimento dei danni, ovvero le somme spese dai gestori per far fronte all’emergenza e all’approvvigionamento di acqua di buona qualità ai cittadini.
RICHIESTE. I comuni sollecitano il Ministero affinchè dia inizio ad azioni che permettano di incidere concretamente sulla rimozione della fonte contaminante. L’adozione di misure di prevenzione, unitamente a quelle di ripristino, rappresenta un atto dovuto e non derogabile. I sindaci chiedono quindi al Ministero di agire entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione. Inoltre, chiedono di chiarire se i valori soglia determinati dall’Istituto superiore della sanità per la concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque destinati al consumo umano e nelle altre matrici ambientali, debbano essere assunti a parametro normativo di riferimento per l’avvio delle procedure di bonifica.
ARPAV. All’Arpav invece, chiedono di sostenerli nel fare chiarezza sull’inquinamento da Pfas e le sue cause, anche per poter valutare i presupposti di eventuali ulteriori iniziative a tutela della salute e dell’ambiente. La richiesta è quindi di comunicare quali siano le concentrazioni di Pfas nei terreni, nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali dei territori comunali e di definire il perimetro complessivo del fenomeno di deterioramento ambientale.
DICHIARAZIONI. "La nostra iniziativa - sottolinea il sindaco di Montagnana Loredana Borghesan - è l’inizio di un’attività di ricerca dei responsabili in vista di un risarcimento dei danni. Sia dal punto di vista della salute dei nostri cittadini, sia dei risvolti economici per il danno a territori come i nostri, che vivono delle eccellenze nella produzione agroalimentare. Questo è un primo passo".
CHIAREZZA. "Chiediamo che sia fatta chiarezza su chi ha causato questo problema - chiosa il sindaco di Megliadino San Fidenzio Daniela Bordin - è urgente intervenire con azioni di ripristino perché non venga messa a repentaglio la salute dei nostri cittadini".