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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Inquinamento da Pfas: i sindaci scrivono al Ministro e all'Arpav

Presa di posizione dei primi cittadini di alcune realtà di Padova e Vicenza. Chiedono interventi e risposte per far fronte all'emergenza legata alla presenza di composti perfluorurati nelle acque che interessa molti cittadini

I primi cittadini vicentini e padovani scrivono ad Arpav e al Ministero dell’Ambiente. Un’azione congiunta dei sindaci colpiti dall’emergenza Pfas, correlata alla presenza di composti perfluorurati nelle accque. L'obiettivo è quello di prevenire ulteriori pregiudizi ambientali ed effetti nocivi per la salute umana e nuovi deterioramenti a servizi essenziali come l’approvvigionamento idro-potabile.

"CHI INQUINA PAGA". La forte presa di posizione dei sindaci si affianca alle  iniziative già avviate  dai gestori  del servizio idrico integrato Acque vicentine e Centro veneto servizi:  un’azione  congiunta  nei  confronti  dei soggetti inquinatori, in applicazione del principio “chi inquina paga”, per ottenere il risarcimento dei danni, ovvero le somme spese dai gestori per far fronte all’emergenza e all’approvvigionamento di acqua di buona qualità ai cittadini. 

RICHIESTE. I comuni sollecitano il Ministero affinchè dia inizio ad azioni che permettano di incidere concretamente sulla rimozione della fonte contaminante. L’adozione  di  misure di prevenzione,  unitamente a quelle di  ripristino,  rappresenta  un atto  dovuto  e  non  derogabile. I sindaci chiedono quindi al Ministero di agire entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione. Inoltre, chiedono di chiarire se i valori soglia determinati dall’Istituto superiore della sanità per la concentrazione  di  sostanze  perfluoroalchiliche nelle acque destinati al consumo umano e nelle altre matrici ambientali, debbano essere assunti a parametro normativo di riferimento per l’avvio delle procedure di bonifica.

ARPAV. All’Arpav invece, chiedono di sostenerli nel fare chiarezza sull’inquinamento da Pfas e le sue cause, anche per poter valutare i  presupposti  di  eventuali  ulteriori  iniziative  a tutela  della  salute  e dell’ambiente. La  richiesta è  quindi di comunicare  quali  siano  le  concentrazioni  di  Pfas nei  terreni,  nelle  acque sotterranee  e  nelle  acque  superficiali  dei  territori  comunali  e  di  definire il  perimetro  complessivo  del fenomeno  di  deterioramento  ambientale.

DICHIARAZIONI. "La nostra  iniziativa - sottolinea  il sindaco di Montagnana  Loredana  Borghesan - è  l’inizio  di un’attività di ricerca dei responsabili in vista di un risarcimento dei danni. Sia dal punto di vista della  salute  dei  nostri  cittadini, sia dei risvolti economici per il danno a territori come i nostri,  che  vivono delle eccellenze  nella  produzione  agroalimentare. Questo è  un primo passo".

CHIAREZZA. "Chiediamo che sia fatta chiarezza su chi ha causato questo problema - chiosa il sindaco di Megliadino San Fidenzio Daniela Bordin - è urgente intervenire con azioni di ripristino perché non venga messa a repentaglio la salute dei nostri cittadini".

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