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Cronaca Massanzago

Metà degli operai in nero: chiuso laboratorio di moda

L'intervento interforze coordinato dalla Polizia locale è stato effettuato giovedì 12 ottobre a Massanzago. Denunciati all'autorità giudiziaria la titolare e due lavoratori irregolari sul territorio nazionale

Un gruppo interforze composto dal personale dell'Ispettorato del Lavoro di Padova, del Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spisal), dal progetto di mediazione culturale "Common Ground" della Regione Veneto e dalla Polizia Locale ha sottoposto a verifica una ditta di pronto moda cinese che si occupa del confezionamento di abiti. L'azienda si trova a Massanzago ed è stata individuata a seguito di un’accurata attività info-investigativa degli agenti del comandante Antonio Paolocci. Le verifiche hanno riguardato in particolare la regolarità dei lavoratori impiegati, la presenza di clandestini, la sicurezza degli impianti di lavoro e il rispetto delle norme urbanistiche nel capannone. Numerose le irregolarità riscontrate, specialmente in materia di diritto del lavoro.

I riscontri

L’attività della ditta infatti è stata sospesa poiché il 50% dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro, tutti operai cinesi e bengalesi, è risultato al nero. La titolare dell’attività, una cittadina di nazionalità cinese residente nella provincia di Vicenza, è stata denunciata all’autorità giudiziaria per aver preso a lavorare due operai stranieri sprovvisti del  permesso di soggiorno. Il gruppo interforze ha anche contestato  numerose sanzioni amministrative di carattere pecuniario per un ammontare complessivo di diverse migliaia di euro per violazioni in materia di diritto del lavoro, della sicurezza e per aver abusivamente ricavato degli alloggi per gli operai all'interno del capannone in assenza dei più elementari requisiti igienico-sanitari. Il laboratorio era dotato anche di un impianto di videosorveglianza esterno situato all'ingresso principale per avvisare il personale al lavoro dell'arrivo di eventuali controlli, ma gli agenti sono riusciti ad entrare da una porta secondaria senza farsi notare, cogliendo così di sorpresa una decina di operai impiegati sulle macchine da cucire. I due stranieri clandestini, entrambi cittadini cinesi, sono stati presi in carico dagli agenti della Polizia Locale che li hanno accompagnati presso l'ufficio Immigrazione della Questura di Padova per le pratiche di espulsione. Questo è il secondo laboratorio chiuso dal gruppo interforze in una settimana, dopo quello di Loreggia dove erano stati trovati altri sei operai clandestini. Risultati importanti ottenuti grazie alla fattiva collaborazione tra la Polizia Locale della Federazione e gli altri enti ispettivi del territorio.

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