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Cronaca Monselice

Napoli-Terme Euganee, solo andata: due malviventi in manette

Ieri 17 gennaio i carabinieri della Compagnia di Abano allo scalo ferroviario di Montegrotto hanno arrestato due truffatori napoletani che poco prima avevano spillato soldi e gioielli ad una vedova di 94 anni

Lo scalo ferroviario di Terme Euganee ieri 17 gennaio è stato il capolinea di due malviventi napoletani dediti alle truffe agli anziani. Una pattuglia del Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Abano coordinata dal maggiore Carmelo Recupero li ha bloccati pochi secondi prima che salissero su un treno per fare rientro in Campania. Uno dei due aveva ancora al dito la fede sottratta ad una vittima di 94 anni di Monselice. L'altro negli slip occultava 2.750 euro poco prima estorti alla vittima. Sono stati accompagnati in caserma e al termine delle formalità di rito arrestati e tradotti alla Casa circondariale Due Palazzi di Padova a disposizione dell'autorità giudiziaria. Nella sola giornata di ieri, oltre al furto messo a segno all'anziana di Monselice, sono stati almeno otto i tentativi andati a vuoto grazie all'attenzione che le potenziali vittime hanno avuto.

La cronaca

Si sono finti maresciallo dei carabinieri ed avvocato per truffare un’anziana vedova. Nel primo pomeriggio di ieri hanno contattato la donna telefonicamente: «Sono il maresciallo dei carabinieri di Monselice, sua figlia ha provocato un incidente ed è trattenuta in caserma. Sono necessari 3mila euro in contanti in cauzione per rilasciarla. Mi dia il suo indirizzo di casa e a breve arriverà l’avvocato a recuperare la somma. Vanno bene anche gioielli in pegno». Più o meno queste le parole autoritarie pronunciate al telefono. È così che pochi minuti dopo ha bussato alla porta il complice, “l’avvocato” che, ritirate dalle mani della vittima, 2.750 euro in contanti e la fede nuziale, si è dileguato. Un copione, quello recitato dai due truffatori, un modus operandi collaudato che fa leva su diversi punti: l’amore per i propri cari, la figlia da proteggere e salvare e la fiducia e il  rispetto per le istituzioni, un  rappresentante delle forze dell’ordine e della legge.  

Il maggiore Carmelo Recupero con i due militari che hanno fisicamente effettuato l'arresto in stazione

Tentativi falliti

Copione che hanno utilizzato più e più volte, almeno otto tra Monselice e Montegrotto, sia prima che dopo il colpo andato a buon fine, tant’è che molte sono state le segnalazioni al centralino del 112 di tentativi di truffa avvenuti nella zona termale. Proprio grazie a tali segnalazioni i carabinieri hanno circoscritto la perlustrazione in quelle zone al fine di  rintracciare e cogliere sul fatto i malviventi. E così è stato. Quando la signora si è  resa conto di  essere stata truffata ha denunciato immediatamente l’accaduto fornendo una dettagliata descrizione della voce del “maresciallo” al telefono dallo spiccato accento campano e dell’aspetto fisico e dell’abbigliamento  del finto avvocato.  Le ricerche diramate  si sono quindi concentrate in modo ininterrotto a più riprese su veicoli in transito sulle principali arterie stradali della giurisdizione, presso gli scali e fermate di autobus, nonché negli scali ferroviari presenti, con particolare attenzione a quello di Terme Euganee ubicato a Montegrotto Terme. Alle 17 circa, presso i bagni pubblici della stazione ferroviaria Terme Euganee di Montegrotto Terme, infine, sono stati controllati due ragazzi, italiani, trovati in atteggiamento sospetto. Con un biglietto andata e ritorno da Napoli in giornata, le risposte sulla loro presenza in quel luogo sono state contrastanti e poiché uno dei  due corrispondeva alla descrizione fatta dalla vittima, i carabinieri hanno proceduto alla loro perquisizione. Il primo, corrispondente all’avvocato, di 19 anni, privo di precedenti, è stato trovato in possesso della fede della vittima: la indossava al dito mignolo. L’altro, 27 anni, con diversi precedenti alle spalle, è stato trovato in possesso della somma in contanti di 2.700 euro occultata nella biancheria intima. Attese le prove riscontrate, i due trasfertisti sono stati arrestati e condotti in carcere a Padova su disposizione dell’autorità giudiziaria. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e la colpevolezza degli indagati andrà provata all’esito del giudizio.

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