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Domenica, 28 Aprile 2024
il lutto

E' morto Antonio Carraro. Ha costruito un impero con i trattori

Ultimo di 6 figli, aveva ereditato dal padre Giovanni uno spirito pioneristico nella tecnologia applicata all’agricoltura. A lui si deve il primo trattore monoasse Scarabeo e una visione industriale lungimirante, che nei trent’anni successivi

E' morto questa mattina a Belluno. Aveva compiuto 90 anni il 4 marzo. Antonio Carraro, considerato il "re dei trattori" era a Cortina, dove aveva l'abitudine di ritirarsi durante l'inverno insieme alla moglie Luciana. Tre settimane fa aveva contratto il Covid, che associato ad alcuni problemi di salute precedenti, potrebbero aver fatto precipitare la situazione. Nei giorni scorsi era stato ricoverato, ma dopo un miglioramento era tornato a casa, per poi essere però nuovamente portato in ospedale.

Chi era

Originario di Campodarsego, viveva però in centro a Padova. Nel 1960 aveva fondato la sua azienda, creando il primo trattore monoasse Scarabeo. Ultimo di 6 figli, aveva ereditato dal padre Giovanni uno spirito pioneristico nella tecnologia applicata all’agricoltura. A lui si deve una visione industriale lungimirante che nei trent’anni successivi alla fondazione dell’azienda ha condotto ad una produzione di nicchia di trattori di medie potenze a quattro ruote motrici. Oggi Carraro è un’azienda leader del settore, non solo in Italia ma anche all’estero e la visione strategica del fondatore le ha fatto assumere un ruolo internazionale.

Zaia

«Con Antonio Carraro se ne va il fondatore di una delle aziende che hanno fatto la storia della Regione e che hanno contribuito a trasformare il volto industriale e agricolo del Veneto, in una delle fasi di maggiore dinamismo e trasformazione economica e sociale del secolo scorso - dice il presidente della Regione, Luca Zaia - .Antonio Carraro è mancato, ma lo spirito della forza, del valore e della crescita continuano a vivere nel logo dell’azienda rappresentato dai 4 cavalli rotanti che proprio Carraro, amante dell’arte e della storia, adottò ispirandosi ad un graffito persiano del XVII secolo esposto al Museo Fine Art di Boston. Una moderna sintesi dell’evoluzione della meccanizzazione agricola dalle origini della civiltà, dal cavallo al trattore: un’evoluzione che l’azienda continua ancora oggi a compiere» chiude Zaia.

Destro

«Ho appreso con immenso dolore la notizia - dice il presidente di Assindustria Venetocentro, Leopoldo Destro - .Con Antonio Carraro ci lascia un grande uomo e un grande imprenditore, amante della cultura, uno di quelli che hanno fatto la storia dell’industria del Veneto e che ha avuto sempre il senso profondo del valore sociale dell’impresa, crescendo la quale cresce anche il benessere di quanti vi lavorano e della comunità nella quale si opera. La forza di Antonio Carraro è sempre stata la sua visione lungimirante e innovativa, trasmessa dal padre Giovanni e messa a frutto da una straordinaria famiglia imprenditiva, la passione e la ricerca del miglioramento continuo in ogni attività, l’aver creduto nella possibilità di un’impresa in grado di superare i confini ed esportare i suoi trattori in tutto il mondo, diventando leader in produzioni di nicchia. Una visione che l’ha portato a intraprendere sempre nuove sfide e, da ultimo, la frontiera della transizione ecologica. Ma l’azienda che porta il suo nome ha anche un’altra incredibile forza: le sue persone. È fondata sulle persone e sulla cultura aziendale ottimista, anche nei momenti difficili. È l’essenza di quella che chiamiamo cultura d’impresa, un esempio attrattivo per i nostri giovani. Per questo oggi salutiamo con grande dolore Antonio Carraro e gli diciamo il nostro immenso grazie. Mi stringo in un forte abbraccio alla Signora Luciana, a Marcello, Barbara, Massimiliano, Davide, Liliana, Silvia e a tutta la famiglia, alla quale esprimo la vicinanza e il cordoglio del Consiglio di Presidenza, del Consiglio Generale e di tutta Assindustria Venetocentro».

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