Chi c'era o chi ne ha visto la registrazione lo sa: le idee politiche, gli schieramenti, la simpatia o l'antipatia che ogni personaggio pubblico di un tale calibro suscita nelle masse...tutto questo rimane da parte, inevitabilmente, ripercorrendo le immagini e le parole dell'ultimo comizio del segretario generale del partito comunista Enrico Berlinguer, tenuto a Padova, in piazza della Frutta, il 7 giugno 1984, quattro giorni prima di morire per un ictus. Ed è proprio quel discorso ad aprire il documentario di Mario Sesti e Teho Teardo "La voce di Berlinguer", fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. 

IL COMIZIO PADOVANO. La voce rotta dagli spasmi, il pallore, l'evidente sofferenza, le interruzioni, gli applausi, e poi le parole che riprendono, con forza, nonostante tutto. Nel comizio padovano di Berlinguer è raccolto un pezzo di storia, politica, sociale e umana. Fu proprio mentre stava per pronunciare la frase "Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda" che venne colpito da un ictus, in diretta televisiva. Continuò fino alla fine, per poi, rientrato in albergo, cadere in coma prima della morte.

IL DOCUMENTARIO. I disturbi dell'audio trasformati in musica, le immagini trattate con saturazioni, sfocature e piccole aberrazioni ottiche, un lavoro con cui i registi hanno voluto rievocare, come spiega Sesti nel suo commento al documentario, "un mondo lontanissimo dalla smaterializzazione on line della politica di oggi, in cui la compresenza di corpi e sguardi in una piazza rendeva tutti partecipi di un sogno". Sulla voce di Berlinguer scorrono le immagini di folle immense, riprese amatoriali e visi rivolti a un futuro immaginato, sperato e poi caduto nella disillusione.